Pubblicato il: 26/02/2019
I rappresentanti degli atenei italiani della Rete Sar riuniti a Padova

I rappresentanti degli atenei italiani della Rete Sar riuniti a Padova

Anche l’Università Statale di Milano ha aderito alla sezione italiana di Scholars at Risk (SAR), la rete che da dieci anni sostiene a livello internazionale chi non ha più la possibilità di fare ricerca e insegnare nel proprio paese, a causa di minacce, intimidazioni, arresti e violazioni palesi dei loro diritti fondamentali.

La nascita della sezione italiana è stata ufficialmente presentata il 19 febbraio all'Università di Padova, nell’ambito del convegno internazionale "Knowledges at Risks: Universities addressing the challenges of academic freedom”, promosso in collaborazione con la Scholars at Risk International e con l’Università di Trento.

A rappresentare l’Università Statale di Milano a Padova c'era Angela Di Gregorio, docente di Diritto pubblico comparato al dipartimento di Studi internazionali, giuridici e storico-politici, mentre hanno aderito alla rete italiana di Scholars at Risk gli Atenei di Padova, Trento, Bologna, Brescia, Cagliari, Macerata, Siena, Torino, Trieste, Verona oltre all’Istituto Universitario Europeo, alla Magna Charta Observatory e alla Scuola Normale Superiore, con l’auspicio che nei prossimi anni molte altre istituzioni universitarie e di ricerca aderiscano alla rete.

"Scholar at Risk Italia – commenta Angela Di Gregoriovuole favorire un coordinamento nazionale volto alla realizzazione di iniziative congiunte a tutela di studiose e studiosi ‘a rischio’, e della libertà accademica in generale, attraverso attività di accoglienza, sensibilizzazione, ricerca e advocacy”.

"Con l’adesione a Scholar at Risk Italia – aggiunge Antonella Baldi, prorettrice all’Internazionalizzazione dell’Università Statale – il nostro Ateneo ha deciso di abbracciare una strategia di internazionalizzazione solidale, a sostegno dei principi inviolabili della libertà di pensiero, espressione e ricerca di molteplici studiosi e studiose in molti Paesi del mondo”.

Scholar at Risk International nasce all'Università di Chicago nel 1999 e da allora decine di università hanno aderito alla rete, contribuendo a difendere migliaia di studiosi e studiose in tutto il mondo. Oggi esistono sezioni nel Regno Unito, Paesi Bassi, Irlanda, Norvegia, Canada, Svizzera, Svezia, Germania, Finlandia e Stati Uniti e da oggi anche in Italia.

Nel 2012 Scholar at Risk International ha lanciato un progetto di monitoraggio della libertà accademica con lo scopo di denunciare pubblicamente le violazioni e proteggere le persone vulnerabili. Nel 2015 è stato redatto il primo documento (Free to Think) che analizzava 333 attacchi (dal 2011 al 2015) in 65 paesi, dimostrando la pressante necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica.

Nel 2018, in un solo anno, gli attacchi sono stati 294 in 47 paesi. Si tratta di violenze da parte di individui armati e gruppi contro campus o singoli studenti e studiosi; di detenzione illecita, pratiche illegali e persecuzioni per limitare ogni libera espressione accademica; di repressione di manifestazioni; di costrizione in campi di rieducazione dove è negata l’assistenza legale e praticata la violenza fisica e psicologica; di pressioni indebite da parte di attori statali e non statali che prevedono reclusione, licenziamenti di massa, azioni penali, restrizioni ai viaggi all’estero, rifiuto mirato di ingresso o uscita dal paese ed espulsioni; di minacce all'autonomia istituzionale, comprese le azioni statali per far chiudere le università e centri di ricerca.

Contatti

  • Angela Di Gregorio
    Dipartimento di Studi Internazionali, Giuridici e Storico - Politici

  • Elisa Ada Giunchi
    Dipartimento di Studi Internazionali, Giuridici e Storico - Politici