Pubblicato il: 25/07/2019

Si chiama BREAK, lo strumento optogenetico per il trattamento del dolore neuropatico targato Università Statale di Milano, tra i 62 ERC Proof of Concept Grant, assegnati il 25 luglio dall'European Research Council a progetti scientifici già vincitori di un Grant ERC, per sostenere il loro potenziale innovativo e portare la ricerca di base più vicina al mercato.

BREAK è il primo strumento optogenetico specifico per il trattamento del dolore neuropatico, una sensazione dolorosa cronica dovuta, fra le altre cause, a diabete e chemioterapici, priva di cure ed è stato sviluppato proprio nell'ambito di noMAGIC, progetto guidato da Anna Moroni, docente di Fisiologia vegetale alla guida del laboratorio di Biofisica dei canali ionici al dipartimento di Bioscienze dell'Università Statale di Milano e vincitore di un ERC Advanced Grant.

Il team del progetto NoMAGIC

Foto di gruppo per il team di noMAGIC

L'optogenetica – tecnica sperimentale molto usata in ricerca biomedica, che permette di intervenire sull'attività neuronale di organismi modello attraverso l'uso della luce – si basa sull'utilizzo di proteine che si attivano o disattivano con un flash di luce: BREAK è, infatti, composto da un medicamento e da un dispositivo ottico in cui la proteina sintetica BLINK2 viene espressa nell'area dolorosa, utilizzando un virus geneticamente modificato, e rispondendo a una specifica luce blu (475 nm), silenzia i neuroni di quell'area.

Il dispositivo ottico di BREAK può essere tenuto a una certa distanza (cm) dalla pelle e non è necessario alcun impianto. Solo alcuni minuti di trattamento si traducono in ore di sollievo dal dolore, rendendo l'invasività di BREAK molto bassa rispetto ad altre soluzioni esistenti.

"Una prima versione di BREAK è già stata provata in esperimenti in vivo sui ratti – ha commentato la professoressa Moroni. Nel corso di questo progetto, abbiamo intenzione di sviluppare ulteriormente il trattamento ed esplorare il suo potenziale commerciale. In particolare, facendo leva sull'esperienza di diversi partner, costituiremo una proficua rete di stakeholders, tra cui centri accademici, ospedali, aziende farmaceutiche e investitori".

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