Pubblicato il: 28/02/2019
Ca'Granda, Cortile d'Onore

Ca'Granda, Cortile d'Onore - Foto di Paolo Sacchi, 2010

Approvato dal Consiglio di Amministrazione dell'Università Statale di Milano, nella seduta del 26 febbraio, il documento programmatorio presentato dal rettore Elio Franzini indica indirizzi e obiettivi generali di medio e lungo termine per lo sviluppo dei diversi settori di attività dell'Ateneo e per la sua organizzazione generale.

Qualità, efficienza e pluralità sono le parole chiave che informano le linee di sviluppo programmatiche indicate dalla governance per le sue azioni future: tutte sostenute da processi decisionali fluidi e condivisi, un chiaro apparato di regole e un raccordo tra struttura centrale e dipartimenti.

Sono i dipartimenti infatti che contribuiranno, con i loro piani di sviluppo triennale, a delineare gli obiettivi da inserire nel prossimo Piano strategico d'Ateneo, in programma per l'autunno 2019.

Le priorità sono molte.

Al centro delle linee di sviluppo della Statale – che costituiscono anche un riferimento per le attività di valutazione e controllo per la programmazione triennale – ci sono la ricerca, il trasferimento tecnologico, la didattica innovativa e il rapporto con il territorio.

Valorizzazione delle interazioni tra ricerca di base, applicata e traslazionale, disponibilità di strumentazioni specialistiche e piattaforme tecnologiche e implementazione della capacità di attrarre finanziamenti nazionali e internazionali: sono questi alcuni degli elementi centrali delle azioni in programma per i prossimi anni, che puntano anche sulle best practice e sul potenziamento della comunicazione della ricerca, sia scientifica che umanistica.

La relazione con il territorio passa anche per la partecipazione concreta ai processi che fanno di Milano una smart city in transizione verso una nuova forma di sviluppo del valore: forte delle sue ampie competenze disciplinari, l'Ateneo sa di poter rivestire una funzione interlocutoria e innovativa in tema di sanità, salute animale, sostenibilità.

L'Università Statale intende lavorare a un decentramento capace di raccordarsi con maggiore armonia alle esigenze dei suoi interlocutori (studenti, imprese, famiglie, città, istituzioni), a partire dallo snellimento delle procedure burocratiche, dalla riorganizzazione delle strutture amministrative, dalla formazione e la crescita del personale. Crescita, mobilità, ascolto e cambiamento sono i concetti che informano la riorganizzazione del modello di organizzazione interna che privilegia l'orizzontalità e trasversalità di un modello a matrice, rispetto all'attuale gestione verticale e centralizzata. Diritti, welfare, crescita, mobilità, ascolto e cambiamento sono le parole che informano le azioni indirizzate a chi lavora in Statale.

Il diritto allo studio è un altro punto chiave delle linee strategiche dell'Ateneo che, insieme ai progetti per una didattica innovativa, risponde all'imperativo della qualità, posto come obiettivo principale delle sue future politiche di sviluppo.

Accanto all'aumento del numero di aule, spazi per lo studio, residenze, servizi e borse di studio a disposizione di chi sceglie di iscriversi ai corsi della Statale, c’è anche l'obiettivo di migliorare l'accoglienza e l'accompagnamento al lavoro, le attività sportive e culturali, le competenze informatiche e linguistiche degli studenti.

Il recupero di un ruolo centrale – di proposta e progetto, nel rapporto con le istituzioni che regolano il sistema universitario nazionale – è un altro punto importante delle linee programmatiche che informeranno le prossime azioni dell'Ateneo a livello nazionale, mentre sul piano internazionale si tende alla progettazione di un modello che vada verso una maggiore apertura cosmopolita della Statale: un modello che ha come punti cardine una forte mobilità – in entrata e in uscita – di studenti, ricercatori, docenti e staff tecnico-amministrativo e il rilancio dell'offerta didattica in lingua inglese.

Partecipare e condividere le tappe della realizzazione e il disegno dei contenuti innovativi del nuovo Campus di Ateneo nel Milan Innovation District è un altro punto chiave delle linee programmatiche della nuova governance, decisa a garantire una più generale programmazione del piano edilizio di Ateneo che consideri prioritaria anche la realizzazione di un progetto per l'uso e il recupero degli spazi per la didattica e la ricerca del Campus di Città Studi.