Pubblicato il: 20/11/2020
Immagine tratta da Pixabay

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I ricercatori dell'Ospedale Sacco e dell'Università degli Studi di Milano hanno individuato uno dei meccanismi fondamentali alla base della grave ipoalbuminemia che caratterizza i pazienti COVID-19 ricoverati in severe condizioni.

Lo studio, che dà un importante contributo a una migliore comprensione della fisiopatologia del COVID-19, è in via di pubblicazione sulla rivista Journal of Internal Medicine ed è stato progettato dal Dott. Riccardo Colombo, medico rianimatore, dalla Dott.ssa Maddalena Alessandra Wu, medico internista, entrambi dell'ASST Fatebenefratelli Sacco di Milano, e dalla Prof.ssa Manuela Nebuloni, direttore dell'Anatomia Patologica e del Centro di Diagnostica Ultrastrutturale, dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche L. Sacco, Università degli Studi di Milano, in collaborazione con i ricercatori dell’IRCCS Policlinico San Matteo, Università di Pavia.

Nei 174 pazienti ospedalizzati per polmonite da SARS-CoV-2, oggetto dello studio, si è dimostrato che un meccanismo fisiopatologico fondamentale del COVID-19 consiste nel danno delle cellule endoteliali, sia per effetto diretto del virus sia per danno correlato alla disregolata risposta infiammatoria.

“I nostri risultati”, spiega Maddalena Wu, “sottolineano in primo luogo il ruolo dell’endotelio (considerato come complesso organo dalle molteplici proprietà ubiquitariamente presente in vari organi e sistemi) ed evidenziano come una profonda alterazione della barriera epitelio-alveolare determini un marcato leakage capillare con passaggio di liquidi e albumina nello spazio alveolare”.

La formazione di essudato all’interno degli alveoli e il danno a livello capillare comportano una profonda alterazione della normale funzione respiratoria e sono causa della grave ipossiemia che caratterizza questa nuova patologia. In queste circostanze, l’ipoalbuminemia è un sensibile marcatore di danno capillare polmonare e caratterizza la gravità clinica dei pazienti”, afferma Riccardo Colombo.

Secondo la professoressa Nebuloni,lo studio aggiunge nuovi importanti elementi alla comprensione della fisiopatologia del COVID-19 e genera nuovi spunti per futuri sviluppi terapeutici che hanno come target le giunzioni inter-epiteliali e inter-endoteliali.

Questi importanti risultati sono stati perseguiti grazie ad un approccio multidisciplinare promosso dai medici e ricercatori dell’Ospedale Sacco, dell’Università degli Studi di Milano e dell'Università di Pavia, che da tempo studiano il ruolo dell’endotelio e della permeabilità capillare in numerose condizioni cliniche.

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