Pubblicato il: 11/07/2019
Un gruppo di studenti e ricercatori della Statale, insieme a Nando Dalla Chiesa, davanti alla statua in ricordo di Rino Gaetano a Crotone

Un gruppo di studenti e ricercatori della Statale, insieme a Nando Dalla Chiesa, davanti alla statua in ricordo di Rino Gaetano a Crotone

Compie dieci anni il primo insegnamento in Sociologia della Criminalità organizzata dell’Università Statale con cui l’Ateneo ha avviato, pioniere in Italia, specifici percorsi di studio e ricerca sul tema delle mafie.

Creazione di Nando Dalla Chiesa, docente del dipartimento di Studi Internazionali, Giuridici e Storico-Politici, impegnato da sempre nello studio e nella lotta alle mafie, il corso di Sociologia della criminalità organizzata dell’Università Statale ha segnato una sorta di rivoluzione culturale non solo nell’ambito dell’alta formazione ma anche nel campo della ricerca sulle mafie che ha portato alla nascita di CROSS, l’Osservatorio sulla Criminalità organizzata, diventato sin da subito punto di riferimento accademico anche a livello europeo e internazionale.

Per celebrare questo primo traguardo, il professor Dalla Chiesa insieme al suo gruppo di giovani studiose e studiosi ha riunito, il 1° luglio al Belvedere Jannacci di Palazzo Pirelli, docenti, esperti e rappresentanti delle istituzioni, per ripercorrere insieme questi primi dieci anni di studi e ricerche sulle mafie. Tra i presenti, il rettore dell’Università Statale, Elio Franzini, Ilaria Viarengo, direttrice del dipartimento di Studi internazionali, giuridici e storico-politici, Monica Forte, presidente della Commissione antimafia di Regione Lombardia, Carlo Borghetti, vicepresidente del Consiglio regionale e il colonnello Piergiorgio Samaja, capo del centro operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Milano.

Le mafie internazionali, i rapporti con le istituzioni pubbliche, le sfide del giornalismo nella denuncia dei fenomeni mafiosi, il ruolo delle donne nelle organizzazioni criminali e del movimento antimafia, gli strumenti di contrasto alla criminalità sono solo alcuni dei temi delle 300 tesi di laurea discusse in questi 10 anni, senza dimenticare un filone di ricerca “aperto” proprio da studenti e ricercatori dell’Università Statale come quello dell’infiltrazione e presenza delle mafie in Nord Italia, diventato ormai uno dei temi quotidiani della cronaca nazionale.

I numeri crescenti di iscritti e laureati in Sociologia della criminalità organizzata dell’Università Statale hanno portato all’ampliamento dell’offerta formativa, con la creazione prima del corso progredito di Sociologia della criminalità organizzata, seguito poi da quelli di Sociologia e Metodi di educazione alla legalità, Organizzazioni criminali globali, Criminalità economica e finanziaria, Politiche della sicurezza e dell’intelligence, fino al neo-nato corso in Sociologia della Memoria, in partenza dall’anno accademico 2019-2020 e tenuto da Monica Massari, docente di Sociologia generale in Statale, con focus sui rapporti tra società, identità collettiva, memoria e meccanismi di rimozione del passato, all’origine di razzismo, fascismo, nazismo, terrorismo, gestione dell’immigrazione e violenza mafiosa. Tra i progetti collaterali al corso vanno ricordati anche importanti percorsi di formazione come l’Università itinerante, la Summer school in Organized Crime, il corso di perfezionamento in Scenari internazionali della Criminalità organizzata, il Laboratorio di giornalismo antimafioso.

Cruciale per formare allo studio e alla ricerca sul tema è stata la nascita del dottorato in Studi sulla criminalità organizzata, primo corso dottorale a livello italiano diventato in questi anni un punto di riferimento del mondo accademico, civile e associativo nazionale.

The last but not the least, la Rivista di Studi e Ricerche sulla Criminalità Organizzata, pubblicazione realizzata dall’Osservatorio CROSS con note teoriche e studi di caso “opera” dei giovani studiosi di criminalità organizzata in Statale, in questi anni coinvolti anche in ricerche commissionate da istituzioni pubbliche a livello regionale, nazionale ed europeo, enti e fondazioni private.

 

 

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