Pubblicato il: 05/10/2020
Immagine tratta da Pixaby

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Il vaccino antinfluenzale è stato da tempo messo gratuitamente a disposizione dal Servizio Sanitario Nazionale Italiano (SSN) a tutta la popolazione sopra i 65 anni e a gruppi di lavoratori selezionati. A causa della pandemia COVID-19, il limite di età è stato esteso a tutta la popolazione dai 60 anni in su e ai bambini. Tuttavia, solo una percentuale limitata della popolazione accetta di essere vaccinata contro l'influenza stagionale.

Il prossimo inverno, la vaccinazione antinfluenzale ha una particolare rilevanza per la salute pubblica, poiché la sovrapposizione di influenza e una persistente pandemia di COVID-19 potrebbe sovraccaricare i servizi sanitari.

Doxa, con un gruppo di ricercatori dell’Università Statale di Milano guidato da Carlo La Vecchia, docente del dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità, ha svolto un'indagine rappresentativa a livello nazionale sugli atteggiamenti nei confronti della vaccinazione antinfluenzale e di un potenziale vaccino COVID-19 nella popolazione italiana.

Nelle indagini settimanali regolarmente condotte da Doxa sono state incluse cinque domande sul vaccino anti influenzale e un potenziale vaccino COVID-19. Agli intervistati è stato chiesto l'uso regolare annuale del vaccino antinfluenzale, l'uso nell'inverno precedente, i consigli sul vaccino da parte del medico di famiglia, gli atteggiamenti nei confronti dell'influenza e di un potenziale vaccino anti COVID-19 quest'anno.

L’indagine si è svolta dal 16 al 28 settembre e si è basata su un campione di 1055 individui (546 donne, 509 uomini), rappresentativi della popolazione italiana di età compresa tra 15 e 85 anni in termini di sesso, età, area geografica e stato. I dati sono stati raccolti utilizzando interviste web assistite da computer (CAWI).

In Italia, il 21,2% dei soggetti ha riferito di sottoporsi regolarmente a vaccinazione antinfluenzale, il 6,4% solo alcuni anni e il 72,4% mai. La percentuale di utilizzatori di vaccini antinfluenzali era più alta nelle donne (23,1%) e in particolare nella popolazione di 55 anni e oltre (41,9%). Questi risultati stati confermati, come domanda di convalida, dalla percentuale di soggetti che hanno riportato di aver effettuato il vaccino antinfluenzale lo scorso anno, il 24,4% nella popolazione generale e il 47,6% in quella di 55 anni e oltre. Circa un terzo degli intervistati ha riferito di avere ricevuto in passato dal proprio medico di famiglia la raccomandazione di vaccinarsi contro l’influenza. 

Circa il 40% della popolazione italiana ha riferito l’intenzione di vaccinarsi contro l'influenza il prossimo inverno (21,7% certamente, 19,1% probabilmente), e la proporzione sale a circa il 60% (41,3% certamente, 17,5% probabilmente) a 55 anni e oltre.

Un potenziale vaccino COVID-19 sarebbe accettato dal 54% della popolazione (20,4% certamente, 33,3% probabilmente) e la proporzione di accettazione sale al 58,2% (29,8% sicuramente) sopra i 55 anni. Le proporzioni di accettazione del vaccino sono leggermente più alte nelle donne che negli uomini, mentre non sono state riscontrate differenze sostanziali tra le diverse aree geografiche italiane.

L’indagine indica quindi che, anche se l'atteggiamento nei confronti della vaccinazione antinfluenzale tende a essere quest'anno più favorevole rispetto al passato, la grande maggioranza (oltre il 60%) della popolazione e oltre il 40% dei soggetti dai 55 anni in su non intende comunque effettuare la vaccinazione per il prossimo inverno.

Attualmente, solo il 50% circa della popolazione italiana ha un atteggiamento favorevole verso un potenziale vaccino contro il la presenza di COVID-19. Questi dati confermano una scarsa confidenza e una diffusa sfiducia nei confronti dei vaccini in Italia, come in altri Paesi.

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