Pubblicato il: 07/11/2019
L'allestimento museale della Vasca Votiva, a Noceto

L'allestimento museale della Vasca Votiva, a Noceto

Sarà aperto nella primavera del 2020 il Museo archeologico che ospiterà la Vasca Votiva di Noceto, la terramara dell’Età del Bronzo rinvenuta in maniera del tutto incidentale nel 2005 nella zona sud del paese. Il ritrovamento ha dato avvio ad un’avventura lunga 14 anni e ormai prossima alla conclusione, che ha visto l’Università degli Studi di Milano, con il contributo dei geoarcheologi del dipartimento di Scienze della Terra "Ardito Desio", Mauro Cremaschi e Andrea Zerboni, protagonista del recupero di questo eccezionale reperto. L’Amministrazione Comunale di Noceto ha da subito creduto nelle potenzialità della Vasca come elemento di sviluppo culturale del territorio, progettando e sostenendo la sua musealizzazione.
 
La Vasca Votiva è infatti un unicum a livello mondiale e tale da innovare profondamente, per le sue caratteristiche, le conoscenze scientifiche sull’Età del Bronzo. Rappresenta un monumento senza confronti fra le strutture lignee pre-protostoriche europee, in quanto è la struttura più antica (XV/ XIV secolo a.C.), più grande (70 mq) e meglio conservata.

Gli archeologi hanno riconosciuto l’elevatissimo potenziale di interesse scientifico, divulgativo e didattico della Vasca Votiva, che rappresenta la più alta testimonianza delle competenze dei terramaricoli - finora fortemente sottovalutate - in tema di ingegneria, geotecnica, carpenteria e capacità di gestione del lavoro e delle risorse naturali. La vasca monumentale testimonia l’eccezionale impegno della comunità agricola nel realizzare un bacino artificiale di acqua per la deposizione delle offerte votive.

Le attività di scavo archeologico del reperto, il restauro, la ricomposizione degli elementi lignei e dei manufatti rinvenuti al suo interno e la sua musealizzazione hanno visto la sinergia tra diversi enti: il dipartimento di Scienze della Terra “Ardito Desio” dell’Università degli Studi di Milano, il Segretariato Regionale per l’Emilia Romagna del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT), la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Parma e Piacenza, il Complesso monumentale della Pilotta, lo studio di progettisti Atelier35architetti di Parma e la ditta Opus Restauri.
Fondamentale per la riuscita del progetto sono stati i finanziamenti, che hanno coinvolto il MiBACT, la Regione Emilia Romagna, la Fondazione Cariparma e il Comune di Noceto.

Il Comune ha identificato e messo a disposizione uno spazio idoneo ad ospitare la Vasca Votiva presso il centro culturale "Biagio Pelacani", all’interno del centro museale intitolato a Francesco Barocelli, dove già hanno sede la biblioteca Don Milani e il teatro Giuseppe Moruzzi.
La delicata fase di rimontaggio del reperto è affidata alla supervisione dei geoarcheologi dell’Università degli Studi di Milano, mentre gli allestimenti del Museo saranno curati dai funzionari del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.

Il progetto museale porterà ad una struttura molto suggestiva e concepita con criteri d’avanguardia da un team di architetti con esperienze maturate in contesti internazionali. Gli elaborati progettuali mostrano come l’obiettivo sia quello di voler ricreare il fascino dello scavo, che dalla terra ha fatto emergere la vasca, che verrà svelata solo alla fine di un percorso espositivo, lungo il quale saranno collocati gli oggetti lignei e ceramici rinvenuti durante lo scavo archeologico. Grande cura è stata inoltre posta nella scelta dei materiali e delle strutture espositive che, oltre a mostrare i reperti, avranno anche contenuto didascalico, e saranno integrate da un percorso grafico narrativo costituito da testi, immagini, ricostruzioni e fotografie.

Ausili multimediali racconteranno l’Età del Bronzo della Pianura Padana, con riferimento alla storia delle terramare, sullo sfondo audio di suoni particolarmente evocativi per ricreare la voce della natura, per restituire un ambiente dall’impatto emotivo particolarmente forte e capace di emozionare il visitatore e renderlo parte attiva di un’affascinante scoperta. 

Il Museo della Vasca Votiva si propone come nuovo polo di divulgazione scientifica. Ad oggi le iniziative di valorizzazione hanno compreso numerose visite sui cantieri di scavo, aperte al pubblico ed alle scolaresche, una mostra allestita nel 2007 – e replicata nel 2010 – che ha visto la presenza di oltre 6.000 visitatori. I primi risultati scientifici dello scavo sono raccolti nel volume a cura di Maria Bernabò Brea e Mauro Cremaschi “Acqua e civiltà nelle terramare – La Vasca Votiva di Noceto” edizione Skirà 2009, che ha visto la collaborazione di Angela Mutti, Chiara Pizzi e Paolo Ferrari.

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