Pubblicato il: 21/06/2023
Politica industriale e transizione digitale: al via il Centro MEIEC. Credits foto: Pixabay-geralt.

Politica industriale e transizione digitale: al via il Centro MEIEC. Credits foto: Pixabay-geralt.

Costruire un nuovo approccio all’elaborazione delle politiche pubbliche e degli investimenti privati basato sulla valutazione evidence-based, puntando su una collaborazione sempre più stretta tra università, imprese, istituzioni pubbliche, parti sociali e società civile per dare vita a una vera e propria nuova “infrastruttura della conoscenza” a supporto dell’intero Paese.

È questo l’obiettivo del Milan Economic Impact Evaluation Center (MEIEC), il Centro metropolitano per la valutazione di impatto economico, nato in Statale nell’ambito dello Spoke 4 “Impatto economico e finanza sostenibile” dell’Ecosistema dell’innovazione “MUSA: Multilateral Urban Sustainability Action” finanziato dal PNRR.

Coordinato dal dipartimento di Economia, management e metodi quantitativi, il centro MEIEC vede la partecipazione di altri quattro dipartimenti - Scienze sociali e politiche, Informatica “Giovanni Degli Antoni”Scienze giuridiche “Cesare Beccaria”, Scienze e Politiche ambientali -  e di due centri di ricerca – dei centri CEEDS (Centre of Excellence in Economics and Data Science) e DSRC (Data Science Research Centre) – dell’Ateneo milanese, oltre alla partnership con IRVAPP (Istituto per la Ricerca Valutativa delle Politiche Pubbliche) della Fondazione Bruno Kessler di Trento.

Con il Centro MEIEC – ci racconta Lorenzo Zirulia, docente di Economia politica in Statale e uno dei referenti del Centro – torniamo a parlare di politiche pubbliche e investimenti privati dopo anni di silenzio da parte dei differenti policy maker. Insieme a Maria Letizia Giorgetti, docente di Economia applicata al dipartimento di Economia, management e metodi quantitativi, tra le prime attività del MEIEC abbiamo deciso di promuovere un convegno (tenutosi a metà maggio, ndr) su un nuovo connubio tra politica industriale e transizione digitale”.

La politica industriale di oggi non può non partire dalle sfide della digitalizzazione e dalla trasversalità di competenze e di discipline scientifiche necessarie per affrontare quelle sfide – aggiunge la professoressa Giorgetti. E in linea con l’idea di fare di MEIEC un centro che punta sulla contaminazione dei saperi per costruire insieme un’infrastruttura della conoscenza, abbiamo voluto riunire in convegno esponenti di università, istituzioni come l’ISTAT e il Ministero delle Imprese e del Mady in Italy, di Confindustria e di associazioni europee come Gaia X”.

Due i principali temi trattati durante il convegno: in primis quello del ruolo delle filiere nel passaggio dal prodotto analogico a quello digitale e la loro ridefinizione all'interno e all'esterno delle aziende, in cui consumatori ed imprese agiscono sempre più in sinergia; e il tema del Cloud per fare storage dei dati delle imprese e di sovranità digitale europea sui dati in contrapposizione all’attuale “predominio” delle Big Tech statunitensi e cinesi.

Il valore aggiunto di questo convegno – prosegue Maria Letizia Giorgettista nell’aver riportato l’attenzione sui temi della politica industriale e della transizione digitale, e del Cloud in particolare, utilizzando un approccio in cui attori diversi – università, istituzioni e imprese – hanno collaborato e si sono confrontati per tracciare una strada trasversale e condivisa che non oscilli a seconda del colore dei governi ma che cerchi di trovare una linea di azione costruttiva, pragmatica e non ideologica, per fare fronte alle complessità, alle trasformazioni e accelerazioni del mondo che ci circonda con l’obiettivo di governarle e non subirle. Siamo consapevoli che i nuovi attori di questo approccio non sono più solo Stato e Mercato, ma anche Tecnologia ed Ambiente e il nostro compito ora è quello di immaginare nuovi ecosistemi per gestire questo momento storico”.

Oltre a convegni e attività di disseminazione – conclude il professor Zirulia - abbiamo in programma, come Centro MEIEC, l’avvio di due Osservatori, dedicati rispettivamente alle Politiche fiscali e alla Performance sostenibile delle imprese italiane, una scuola di formazione sui temi della valutazione d’impatto, un percorso di formazione dottorale per la valutazione dell’impatto economico delle politiche pubbliche e degli investimenti privati e la costruzione di un repository, anche in collaborazione con altri enti, per la documentazione di dati esclusivamente pubblici. Si tratta di un piano di lavoro particolarmente articolato, ma che riteniamo necessario per costruire, nel concreto, quella cultura delle politiche pubbliche dei prossimi anni basata sulla valutazione evidence-based”.