Pubblicato il: 14/02/2022
La visita ai Balzi Rossi con le autorità del Principato di Monaco, la prorettrice della Statale Maria Pia Abbracchio e i geoarcheologi dell'Ateneo

La visita ai Balzi Rossi con le autorità del Principato di Monaco, la prorettrice della Statale Maria Pia Abbracchio e i geoarcheologi dell'Ateneo

L’area dei Balzi Rossi, nella zona di Ventimiglia, in Liguria, e la Grotta del Principe che fa parte di quell’area, sono al centro degli studi dei geoarcheologi dell’Università Statale di Milano, insieme alle Università di Pisa e Genova. Le ricerche, nell’ambito del progetto S-P-Heritage, hanno "conquistato" l’attenzione anche del Principato di Monaco

In occasione delle celebrazioni per il centenario dalla morte del Principe Alberto I di Monaco, infatti, è stata organizzata una visita guidata presso l’area archeologica dei Balzi Rossi, organizzata dal Polo Museale della Liguria in collaborazione con il Musée d’Anthropologie préhistorique di Monaco, alla presenza di autorità italiane e monegasche e a cui ha preso parte anche la prorettrice alla Ricerca e Innovazione, Maria Pia Abbracchio.

La visita ha permesso di osservare da vicino i siti archeologici – alcuni solitamente chiusi al pubblico – dove i geoarcheologi della Statale stanno studiando, assieme ai colleghi delle Università di Pisa e Genova, come è variato nell’area dei Balzi Rossi il livello del mare negli ultimi 400 mila anni e come, di conseguenza, le comunità archeologiche si sono adattate, nell’ambito del progetto di ricerca FISR2019 S-P-Heritage finanziato dal Ministero dell'Università e della Ricerca con 1 milione di euro.

Le grotte dei Balzi Rossi, e in particolare la Grotta del Principe, conservano depositi archeologici di straordinaria importanza che permettono di ricostruire il nostro passato e la cruciale transizione tra uomo di Neanderthal e Homo sapiens, oltre a contenere alcune tra le più antiche tracce di uso del fuoco fino ad ora rinvenute in Europa”, spiega Andrea Zerboni del dipartimento di Scienze della Terra "A. Desio", che coordina il gruppo di ricerca della Statale.

La Grotta del Principe – osserva Giovanni Muttoni, geologo e docente alla Statale – ci sta consentendo di ottenere dati per ricostruire le variazioni del livello del mare avvenute nel passato a causa dei cambiamenti climatici”. “Questi studi sono fondamentali – continua Zerboni e ci permetteranno di elaborare modelli predittivi delle variazioni future del livello del mare guidate dall’attuale fase di cambiamento climatico”. “L’indagine geomorfologica – aggiunge la docente del dipartimento di Scienze della Terra, Manuela Pelfinici offre anche spunti per ricostruire l’antico paesaggio di quest’area e la sua evoluzione in rapporto alla presenza dell’uomo, dimostrando la necessità di tutelare i beni ambientali e geologici al pari di quelli culturali”.

"Il progetto S-P-Heritage, che ha permesso di attivare numerose borse di studio per giovani ricercatori, è un esempio di come – sottolinea la prorettrice Abbracchio le ricerche multidisciplinari siano una priorità per il futuro della scienza e per la Statale in particolare, così come nelle intenzioni dei recenti bandi Seed e Grandi Sfide d’Ateneo. In questo caso, la collaborazione tra le Scienze della Terra e l’Archeologia è fondamentale per ricostruire una fase importantissima della preistoria europea".

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