Pubblicato il: 13/10/2020
Un'immagine in falsi colori rappresentativa delle fluttuazioni oggetto dello studio - Credit Alberto Vailati

Un'immagine in falsi colori rappresentativa delle fluttuazioni oggetto dello studio - Credit Alberto Vailati

Studiare il comportamento dei fluidi complessi nello spazio con l’obiettivo di sviluppare nuove tecnologie di interesse in ambito farmaceutico e biomedico.  Questo l’obiettivo del progetto Technologies for Non-Equilibrium Systems, finanziato dalla European Space Agency (ESA), e condotto da un gruppo di ricerca internazionale, coordinato da Alberto Vailati, docente del dipartimento di Fisica “Aldo Pontremoli” dell’Università Statale di Milano, con il coinvolgimento del gruppo di Roberto Cerbino, docente del dipartimento di Biotecnologie mediche e Medicina traslazionale e in collaborazione con il partner industriale NanoTemper Technologies (DE) .

Il 14 ottobre è in programma il il kick-off del progetto di ricerca, su Zoom, con partecipazione riservata ai partner.

Il progetto TechNES, nel dettaglio, prevede una serie di esperimenti sulla Stazione Spaziale internazionale che permetteranno di comprendere come si miscelino tra loro i fluidi complessi in assenza di gravità, con l’obiettivo di mettere a punto tecniche diagnostiche avanzate per lo studio di liquidi in condizioni di non equilibrio. In questo senso, sarà centrale per il progetto, la ventennale esperienza del dipartimento di Fisica della Statale nello studio dei fluidi in assenza di gravità.

Il  gruppo di Roberto Cerbino, del dipartimento di Biotecnologie Mediche e Medicina traslazionale, invece, nello specifico, metterà a punto una nuova tecnica di microscopia dinamica differenziale a due colori.

Oltre ai due gruppi della Statale, partecipano al progetto l’Università di Pau e dei Paesi dell’Adour (FR), l’Università di Bayreuth (DE), l’Università Complutense di Madrid, che vantano un’esperienza pluriennale nello studio di fluidi sottoposti a gradienti termici in condizioni di assenza di gravità.

La collaborazione con NanoTemper Technologies, società High-Tech tedesca specializzata nella produzione di strumentazione avanzata per lo studio di soluzioni di proteine, permetterà, infine, di trasferire l’esperienza acquisita con gli esperimenti nello spazio alla realizzazione di nuove tecniche ottiche diagnostiche per lo studio della stabilità di proteine in soluzione, aspetto di grande rilevanza per lo sviluppo di biofarmaci proteici.

Alcuni aspetti delle ricadute industriali delle ricerche sui fluidi nello spazio sono illustrati in un video divulgativo dell’ESA, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Fisica “Aldo Pontremoli” e NanoTemper Technologies.

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