Pubblicato il: 23/11/2018
Matita usata per votare

Il momento del voto - Foto tratta da Pixabay

Quello del 4 marzo 2018 lo hanno ribattezzato un "voto ad alta voce" i ricercatori dell'associazione nazionale ITANES (Italian National Election Studies), che il 27 novembre presentano la loro inchiesta campionario pre e post-elettorale nell'incontro presso la Sala Lauree della Facoltà di Scienze Politiche, Economiche e Sociali dell'Università Statale di Milano. Ore 11, via Conservatorio 7.

ITANES studia da decenni i comportamenti elettorali in Italia, ha sede presso l'Istituto Cattaneo di Bologna e riunisce circa 30 studiosi di varia università italiane, fra i quali Mauro Barisione (attuale presidente di ITANES), Paolo Segatti (ex-presidente), Marco Maraffi e Cristiano Vezzoni dell'Università Statale di Milano.

"Il voto del 4 marzo ha espresso certamente una protesta diffusa che ha premiato le forze più radicali, tanto nel loro discorso politico quanto nel loro stile di comunicazione – spiega Mauro Barisione, docente di Sociologia dei fenomeni politici e tra gli autori dell'inchiesta Vox populi: il voto ad alta voce del 2018, edita da Il Mulino, e punto di partenza dell'incontro del 27 novembre in via Conservatorio.

Nelle ultime elezioni politiche italiane, sono stati centrali, secondo gli autori, la politicizzazione delle preoccupazioni sociali, il ruolo attivo giocato dagli attori politici sulla percezione dello stato del paese e di quali siano i problemi più importanti, oltre all'eterna attribuzione di responsabilità al governo uscente.

Dal parlamento ai social media, dalla televisione al territorio, la battaglia simbolico-comunicativa si è giocata sulla rappresentazione interamente negativa della situazione italiana, con leader politici, poi divenuti rappresentanti delle istituzionali, che incarnavano e continuano a incarnare messaggi di protesta e risentimento anti-establishment su temi come lavoro, pensioni, reddito, immigrazione, corruzione, insicurezza.

"D'altra parte, se solo il 4% degli elettori nel 2013 riteneva l'immigrazione il principale problema, la percentuale sale al 23% nel 2018, come conseguenza non solo della crisi migratoria in sé, ma anche della politicizzazione di questa da parte delle forze politiche di opposizione – conclude il professor Barisione. Il voto del 4 marzo esprime, in ultima analisi, l'incontro tra una domanda sociale generata da un dato contesto, ma attivata politicamente da una data offerta elettorale".

Oltre a Mauro Barisione, partecipano all'incontro del 27 novembre, Cristiano Vezzoni, Marco Maraffi, Paolo Segatti e Michele Salvati dell'Università Statale di Milano, insieme a Patrizia Catellani, dell'Università Cattolica di Milano e a Marco Castelnuovo, giornalista del "Corriere della Sera".

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