Pubblicato il: 29/06/2020
Il logo di SPS Trend Lab

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La pandemia del Coronavirus ha colpito l’Italia con tempi e modi diversi. L’impatto della crisi è stato diverso anche per uomini e donne. Dalle analisi che cominciano ad emergere a livello globale, sembra che gli effetti negativi della crisi si siano fatti sentire maggiormente sulle donne.

Quale è stato il prezzo della crisi pagato dalle donne in Italia? A questa domanda fornisce una risposta il quarto rapporto del progetto di ricerca ResPOnsE Covid-19, che si pone l’obiettivo di sviluppare una infrastruttura di ricerca per il monitoraggio quotidiano dell’opinione pubblica durante l’emergenza Covid-19L’indagine è coordinata dal docente dell'Università Statale Cristiano Vezzoni e a cura del SPS TREND Lab, presso il dipartimento di Scienze Sociali e Politiche.


I punti salienti dell'indagine

I dati confermano che anche in Italia le donne hanno pagato il prezzo più alto al Coronavirus, sia nella sfera lavorativa che in quella familiare. Questo si riflette in un più accentuato disagio psicologico delle donne durante la crisi e in un loro atteggiamento più prudente rispetto all’adozione delle misure per il contrasto la pandemia.

 

L’impatto della crisi sul lavoro e il prezzo pagato dalle donne lavoratrici

•         La crisi del Coronavirus ha portato grande incertezza nel mondo del lavoro.

•         Durante il lockdown, molti hanno smesso di uscire di casa per recarsi sul luogo di lavoro. Questo è avvenuto soprattutto per le lavoratrici: nelle prime fasi della crisi, circa l’80% ha smesso di recarsi al lavoro.

•         Gradualmente le attività sui posti di lavoro sono riprese. Tuttavia, la percentuale di donne che ha ripreso il lavoro abituale rimane più bassa di quella degli uomini: 70% contro 80%.

•         Le lavoratrici autonome sono le più colpite: la crisi ha evidenziato la loro posizione di accentuata vulnerabilità sul mercato del lavoro.

•         Le lavoratrici autonome sono anche quelle che hanno percepito più forte il rischio di perdere il lavoro.

I costi della crisi nella vita domestica

•         Non per tutti la forzata permanenza a casa durante il lockdown ha significato più tempo da dedicare alle attività ricreative.

•         Per le donne, aumentano i carichi di lavoro domestico e, nel contempo, diminuisce la capacità di contribuire al reddito familiare.

•         Se si considerano le persone che vivono in coppia, le donne, che già di norma si fanno carico della maggior parte dei compiti domestici, hanno aumentato il tempo dedicato al lavoro domestico e alla cura dei bambini, in modo molto più accentuato degli uomini.

•         Paradossalmente, la percezione che la crisi abbia favorito una maggiore condivisione dei compiti domestici nella coppia è più frequente tra gli uomini che tra le donne.

Il disagio psicologico: le donne meno felici e più esposte a depressione e solitudine

•         Nel periodo della crisi, le donne sono sistematicamente meno felici degli uomini.

•         Le donne manifestano una condizione di maggiore vulnerabilità psicologica, associata a condizioni materiali, lavorative e familiari più sfavorevoli rispetto a quelle degli uomini. Accusano più frequentemente sintomi di depressione, nervosismo e solitudine.

•         Queste condizioni migliorano con l’allontanarsi del picco della crisi.

 

La risposta delle donne alla crisi

•         Le donne risultano essere più inclini degli uomini a conformarsi alle misure di contrasto alla diffusione del virus (distanziamento sociale, utilizzo della mascherina).

•         Rispetto agli uomini, le donne sono inoltre più caute sul da farsi e in proporzione crescente chiedono al governo di mantenere o intensificare le misure di contenimento del contagio.

Il rapporto completo è disponibile online.

 

ResPOnsE Covid-19

Il progetto ResPOnsE Covid-19, coordinato dal Prof. Cristiano Vezzoni e a cura del SPS TREND Lab, presso il dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università Statale di Milano, rileva comportamenti, opinioni e benessere dei cittadini italiani durante la crisi mediante 150 interviste al giorno che permettono di seguire puntualmente i principali trend, svolte in collaborazione con SWG. L’analisi permette anche un confronto approfondito tra le diverse aree del paese.

Il periodo di copertura dell’indagine andrà da aprile a luglio 2020, includendo la fase di contrasto alla diffusione del Coronavirus e la successiva fase di contenimento del contagio.

Il progetto si pone come strumento di ricerca scientifica e di supporto alle attività di policy making rivolte alla definizione di interventi efficaci per il superamento dell’emergenza.

Il progetto di ricerca ResPOnsE Covid-19 proseguirà con indagini settimanali fino a luglio.

 

 

 

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