Pubblicato il: 30/06/2023
La professoressa Monica Miozzo

La professoressa Monica Miozzo presso l'Hangar dello Spaceport America

Anche la ricerca dell’Università Statale di Milano ha partecipato alla missione Virtute I del team dell’Aeronautica Militare italiana e del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) a bordo del volo suborbitale della Virgin Galactic, il primo dedicato alla ricerca in microgravità per migliorare le prestazioni e l’efficienza fisica dei futuri astronauti per viaggi spaziali. Il volo, partito il 29 giugno dall’Hangar dello Spaceport America nel deserto del New Mexico, ha coinvolto anche la Fondazione IRCCS Policlinico di Milano, l’Università Sapienza, l’Università Politecnica delle Marche e l’italiana Andremacon Biotech.

Tra gli esperimenti di area scientifico-sanitaria a cura del Servizio Sanitario dell’Aeronautica Militare italiana anche il progetto sulla neuroplasticità, disegnato e coordinato dal Capitano Giovanni Marfia a cui partecipa Monica Miozzo, docente di Genetica medica presso il dipartimento di Scienze della salute della Statale e direttrice dell'Unità operativa complessa di Genetica medica della ASST Santi Paolo e Carlo. Il progetto mira a capire gli effetti dell'ambiente suborbitale su linee cellulari umane e campioni biologici dei piloti e, in questo ambito, Monica Miozzo utilizzerà approcci omici di epigeneomica e trascrittomica per evidenziare gli effetti di fattori ambientali estremi sul genoma.

La missione Virtute I ha visto l’allestimento di un laboratorio di ricerca tutto italiano dotato delle più avanzate apparecchiature e tecnologie presso l’Hangar dello Spaceport America nel deserto del New Mexico, che sono state smontate dai laboratori italiani e trasportate in aereo grazie a un intenso sforzo logistico dell’Aeronautica Militare. 

"Sono particolarmente soddisfatto per la presenza della Statale, e in particolare del gruppo di ricerca della professoressa Monica Miozzo, in questa straordinario volo suborbitale, condotto nell'ambito della nostra collaborazione scientifica con l'Aereonautuca Militare. Si tratta di una nuova conferma del profilo di assoluta avanguardia della ricerca scientifica condotta nel nostro Ateneo – afferma Elio Franzini, rettore dell’Università degli Studi di Milano.

"È stata un'emozione grandissima essere qui e assistere al lancio dell'aereo spaziale SpaceShiptwo dalla base in New Mexico – ci racconta la professoressa Monica Miozzo. La collaborazione scientifica è stata frutto di tanto lavoro basato sul gioco di squadra all'interno del team allargato. Il nostro apporto scientifico, come Università degli Studi di Milano, è stato inquadrato nell'ampia collaborazione, ormai biennale, con l'Aeronautica Militare Italiana per programmare esperimenti nello spazio suborbitale. Abbiamo portato avanti un lavoro meticoloso e molto dettagliato, ricostruendo all'interno dell'hangar di Spaceport America un laboratorio di ricerca ex novo, trasportando da Milano tutta l'attrezzatura necessaria, compresi incubatori, cappe sterili, terreni di coltura e cellule vive per creare un vero e proprio laboratorio da campo".

Con la missione Virtute I sono state inviate in orbita cellule umane e sono stati prelevati campioni biologici degli astronauti prima e dopo il volo. Gli astronauti Walter Villadei e Angelo Landolfi, dell'Aeronautica Militare Italiana, e Pantaleone Carlucci, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, sono stati sottoposti anche a scansioni corporee ad altissima definizione attraverso risonanza magnetica ad alto campo, del cervello e del cuore. Le immagini verranno sovrapposte ai dati molecolari ottenuti ed elaborati attraverso algoritmi di intelligenza artificiale per la creazione di modelli di rischio e di terapia personalizzata in svariati settori quali l’oncologia, le malattie neurodegenerative, nonché per migliorare la performance degli individui che si accingono a compiere future missioni spaziali, come pure a contrastare l’invecchiamento cellulare della popolazione generale.

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