Pubblicato il: 18/11/2019
Il logo di Arisla

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La Fondazione Italiana di ricerca per la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica),  AriSLA, ha annunciato i sei progetti di base e preclinica vincitori della Call for Projects 2019 (categorie Full Grant e Pilot Grant), aperto la scorsa primavera per selezionare la migliore ricerca scientifica in Italia sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica.

Tra i progetti selezionati, nella categoria Full Grant, due coinvolgono i ricercatori dell'Università Statale di Milano: il progetto GPR17ALS-1, coordinato da Marta Fumagalli del dipartimento di Scienze farmacologiche e biomolecolari e il progetto TRAILER, coordinato da Luca Muzio dell'IRCCS Ospedale San Raffaele, in cui l'Università Statale è partner con il team di Pierfausto Seneci del dipartimento di Chimica.

I due progetti

Il progetto di ricerca GPR17ALS-1 è coordinato da Marta Fumagalli (dipartimento di Scienze farmacologiche e biomolecolari) e ha una durata di 30 mesi.
A partire dall'osservazione
che la degenerazione dei motoneuroni è strettamente associata al ridotto supporto energetico da parte degli oligodendrociti (cellule che formano la guanina mielinica che avvolge i prolungamenti neuronali), il team di ricerca si occuperà di valutare l'effetto sulla progressione della malattia di alcune molecole in grado di regolare l’attività di un recettore espresso sulle cellule che sono precursori degli oligodendrociti. Partner del progetto è la Sezione di Farmacologia e Tossicologia del dipartimento di Farmacia dell'Università degli Studi di Genova.

Il progetto TRAILER, coordinato da Luca Muzio dell'IRCCS Ospedale San Raffaele, in cui la Statale è partner con Pierfausto Seneci, docente di Chimica organica, ha, invece, l'obiettivo di approfondire le cause che portano al mancato funzionamento nella SLA del retromero, un complesso cellulare che svolge la funzione di coordinare diversi processi necessari al riciclo delle proteine da eliminare. Saranno, inoltre, sviluppate una serie di nuove molecole in grado di recuperare la funzionalità del retromero che verranno poi testate in diversi modelli sperimentali. Terzo partner del progetto il CNR Istituto di Biofisica di Milano e impegnare il team di ricerca per 36 mesi.

 

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