Matisse fotografato da Man Ray 1926
A due anni dalla scomparsa di Arturo Schwarz, il 23 giugno, il Centro Apice dell’Università Statale di Milano e la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia organizzano il convegno dal titolo “Arturo Schwarz e la sua eredità: dalla tutela alla valorizzazione. I primi risultati del lavoro di inventariazione dell’archivio” (ore 11, sala Pio XII, via Sant'Antonio 5).
Il fondo Schwarz, di proprietà delle eredi, si trova in deposito presso Apice da giugno dell’anno scorso, per un accordo tra la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia e il Centro Apice. Un’operazione, fortemente voluta da entrambe le parti, che mira a salvaguardarne l’integrità e la permanenza e nel contempo alla costruzione di un percorso di valorizzazione che lo renda disponibile alla comunità nazionale e internazionale, oltre che al pubblico degli studiosi e degli esperti. Schwarz, gallerista, editore di poeti, scrittore e poeta lui stesso, mercante e critico d’arte, ha dato un grande contributo alla diffusione del Surrealismo in Italia, mettendo in mostra le opere di artisti come Magritte, Ernst, Mirò, Duchamp e Ray, per citarne solo alcuni.
L'incontro del 23 giugno sarà l’occasione per presentare i primi risultati dell’inventariazione condotta dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia. Partecipano Giorgio Zanchetti, docente di Storia dell’arte contemporanea all’Università di Milano, Annalisa Rossi, soprintendente archivistico e bibliografico della Lombardia, Paolo Rusconi, coordinatore Scientifico del Centro Apice, Lucia Ronchetti, archivista della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia, Augusto Cherchi, amministratore unico dell’agenzia Alicubi.
Una volta conclusa l’inventariazione, l’Archivio Schwarz consentirà agli studiosi di accedere a fonti straordinarie per la storia dell’arte del Novecento, in particolare del Surrealismo, grazie alla ricchezza delle testimonianze e dei documenti raccolti, tra cui spiccano i più grandi nomi internazionali, tra i quali André Breton, Marcel Duchamp e Man Ray. La parte più rilevante del fondo è costituita dalla biblioteca, che contiene i libri pubblicati dalla casa editrice di Schwarz, attiva dal 1952 al 1959, e i volumi della sua collezione personale.
“Siamo molto lieti che il nostro Centro Apice possa essere luogo di salvaguardia e di valorizzazione per l’archivio di Arturo Schwarz – dichiara il rettore dell'Università Statale, Elio Franzini -: un fondo profondamente legato alla storia culturale di Milano e del Paese che, tramite la preziosa azione di tutela messa in atto dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia, potrà essere messo a disposizione degli studiosi e del pubblico".
“L’azione di tutela dell’archivio di Arturo Schwarz crea le condizioni perché venga salvaguardato un patrimonio documentario di straordinaria importanza per la storia dell’arte ma anche per la cultura milanese – afferma Lodovica Braida, presidente del Centro Apice -, perché proprio a Milano, negli anni ’50, il poeta, editore, studioso del pensiero ebraico e di quello orientale, aprì la sua galleria, uno spazio diventato mitico nella memoria di artisti e critici, da cui passarono i grandi artisti italiani e stranieri, ma soprattutto i surrealisti e i dadaisti, cui dedicò mostre e libri importanti, di cui le carte d’archivio offrono una testimonianza preziosa e unica”.
Le attività di riordino e inventariazione del fondo Schwarz, fino ad oggi finanziate dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia con fondi ministeriali, sono solo all’inizio. Al momento sono state inventariate e digitalizzate 36 scatole (dalla 336 alla 372) della serie “Schedario delle opere transitate dalla Galleria Schwarz (cassette di legno)”, per un totale di 8.276 documenti. I lavori di schedatura e inventario sono quindi tuttora in corso.
“A due anni dalla scomparsa di Arturo Schwarz, possiamo parlare della sua straordinaria eredità intellettuale e culturale grazie a una lunga, sofferta e complessa azione di tutela, avviata in ufficio esportazione nel 2018 e laboriosamente condotta, non senza battute di arresto, attraverso questi anni complessi – commenta Annalisa Rossi, Soprintendente archivistico e bibliografico della Lombardia -. Siamo in presenza di una storia di tutela speciale, in cui possiamo raccontare la percezione e la consapevolezza del valore consegnato al futuro del produttore stesso dell’archivio: le conversazioni con Arturo Schwarz sono state e continuano ad essere indicatore di senso per il percorso che ora cominciamo a raccontare”.
Per saperne di più sul fondo leggi l'articolo di approfondimento pubblicato da Centro Apice.
Nei Materiali allegati la locandina dell'incontro.
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