Pubblicato il: 07/10/2021
Una sala di chirurgia robotica

Una sala di chirurgia robotica

Sette nuovi esperti in chirurgia mini invasiva robotica che hanno avuto l’opportunità di approcciarsi al robot e ai suoi 4 bracci con un corso teorico-pratico di 6 mesi, esercitandosi alla consolle al fianco di esperti docenti in Chirurgia Robotica, e 200 interventi, la maggior parte eseguiti con procedure ad alta complessità, effettuati presso la Sala Robotica dell’Ospedale San Paolo da gennaio ad oggi, per arrivare a circa 300 entro fine dicembre 2021: ecco il bilancio del primo anno di formazione e clinica della Scuola di Formazione in Chirurgia Robotica dell’Università degli Studi di Milano e dell’Ospedale San Paolo.

L'offerta formativa per il nuovo anno accademico sarà allargata agli studenti del corso di laurea in Medicina con corsi professionalizzanti, internati e seminari dedicati. E sono 50 gli specializzandi che con diverse modalità potranno accedere alla Scuola di Formazione, oltre ai discenti provenienti da Università di altre regioni italiane ed europee.

Con la sua straordinaria capacità formativa grazie anche alla presenza dei massimi esperti a livello internazionale come Paolo Pietro Bianchi, docente di Chirurgia Generale, e Bernardo Rocco, docente di Urologia, la Scuola rappresenta oggi una solida realtà ed è fiore all’occhiello della sanità pubblica lombarda. Un elemento strategico all’interno dell’offerta chirurgica dell’ASST Santi Paolo e Carlo è stato il coinvolgimento nell’attività robotica di più specialità. La casistica chirurgica, partita dalla chirurgia generale e oncologica, si è presto ampliata all’urologia, alla chirurgia tiroidea e alla ginecologica e, a breve, la robotica “dei Santi” si occuperà anche di chirurgia toracica e pediatrica.

Interventi ad alta complessità, spesso per patologie oncologiche, che hanno visto coinvolte alla consolle del robot anche due équipe contemporaneamente: come per l’intervento di cistectomia robotica ed escissione mesorettale totale (TME) in paziente affetto da neoplasia vescicale infiltrante e tumore del retto. La peculiarità in questo caso è stata quella di avere gestito due tumori diversi simultaneamente con chirurgia multiquadrante, cioè senza necessità di variazione nella posizione del paziente e agevolando così la gestione contemporanea di più patologie in multiéquipe.

Con la Scuola di Formazione in Chirurgia Robotica abbiamo sviluppato un percorso formativo altamente innovativo attraverso l’utilizzo di un Sistema Robotico di ultima generazione – dice il rettore della Statale di Milano Elio Franzini – che si va ad aggiungere ai percorsi di grande valore già messi in atto dalla nostra università: siamo orgogliosi di poter essere, ancora una volta, all’avanguardia della ricerca nello scenario internazionale”.

"Ad un anno dall’inizio del progetto della Scuola di Formazione di Chirurgia Robotica, in collaborazione con l’Università Statale di Milano, abbiamo raggiunto un’importante crescita tecnologica con strumentazioni sempre più moderne e all’avanguardia, potenziato l’attività clinica ed assistenziale con l’arrivo di validi professionisti. Tutto ciò ci ha consentito di ampliare ulteriormente l’offerta sanitaria pubblica ai cittadini - dichiara Matteo Stocco, Direttore Generale dell’ASST Santi Paolo e Carlo - La Scuola di Chirurgia Robotica ci ha permesso di raggiungere traguardi importanti anche dal punto di vista formativo di cui siamo molto orgogliosi".

Siamo molto soddisfatti dell’attività del primo anno della Scuola di Robotica e i riscontri estremamente positivi degli specializzandi lo confermano – dichiara il prof. Enrico Opocher, Direttore Scuola di Formazione di Chirurgia Robotica - Questo è l’anno della ripartenza per cui è nostra intenzione ampliare l’offerta formativa anche per gli studenti di medicina e per quei chirurghi che sempre più numerosi desiderano approcciarsi alla Chirurgia Robotica.”

Le aspettative sono state ampiamente superate, la possibilità di approcciarsi non solo con le lezioni frontali ma soprattutto di imparare in sala operatoria con la doppia consolle e direttamente sul tavolo operatorio è molto innovativo - dichiara Beatrice Giuliani, specializzanda del 1° anno - solitamente questo step nella formazione degli specializzandi viene riservato agli studenti più grandi”.

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