Pubblicato il: 01/04/2022
Immagine tratta da Pixabay

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La pandemia da Covid-19 ha reso evidente il ruolo sempre più importante delle tecnologie convenzionali ma soprattutto innovative, impiegate in ambito sanitario, ad esempio la telemedicina, i dispositivi indossabili (wearables), i robot sociali e assistenziali, la realtà virtuale, nella cura dei soggetti anziani. A questo tema, con uno studio su rapporto tra l’uso delle Tecnologie Emergenti nella cura degli anziani (aged care) e la loro vulnerabilità, si dedica il progetto di ricerca triennale ElderTech - Emerging Technologies And Vulnerabilities In Aged Care dell’Università Statale di Milano, con Viriginia Sanchini, ricercatrice del dipartimento di Oncologia ed Emato-Oncologia, quale Principal Investigator, in collaborazione con l’Università Vita-Salute San Raffaele. Il progetto, avviato nel settembre 2021 è stato finanziato dalla Fondazione Cariplo nel 2020, con il bando “Ricerca sociale: scienza, tecnologia e società”.

Il progetto intende, in particolare, inquadrare un corretto uso delle tecnologie nella cura degli anziani. In questo senso, i ricercatori si occuperanno di studiare e mettere a fuoco il concetto di vulnerabilità della popolazione anziana; verificare se e in quale misura le Tecnologie Emergenti abbiano un impatto sulle concezioni tradizionali di vulnerabilità, individuandone opportunità e sfide; progettare delle linee guida sull’uso delle Tecnologie Emergenti nell’aged care, ispirate da principi etici, dal rispetto della privacy, nonché dal rispetto delle preferenze, delle aspettative, delle sensibilità degli anziani.

Centrale è il contributo di esperti ricercatori, già coinvolti in un altro progetto finanziato da Fondazione Cariplo, InnovaCAre (Enhancing Social Innovation in Elderly Care: values, practices and policies), recentemente concluso, di cui ElderTech rappresenta un possibile spin-off.

Il progetto si articolerà quindi tra ricerca teorica, con ricerche sistematiche della letteratura scientifica e delle policies nazionali e internazionali, e ricerca empirica atttraverso interviste semi-strutturate qualitative ad anziani, ospiti di RSA e/o CDI, a OSS e caregiver, e a stakeholder direttamente coinvolti nella progettazione, nella produzione e/o nella commercializzazione delle tecnologie in ambito socio-sanitario e/o nella regolamentazione delle stesse in Lombardia.

Nelle scorse settimane, il gruppo di ricerca, composto da docenti e ricercatori dei due Atenei, si è riunito per il primo meeting plenario, durante il quale sono stati presentati i risultati finora ottenuti, grazie anche al lavoro effettuato da due giovani ricercatori junior arruolati sul progetto, e la definizione delle successive fasi progettuali.

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