Immagine al microscopio di Daphinia magna parte della mostra "ESPosti alla plastica" realizzata dal dipartimento di Scienze e Politiche ambientali dell'Università Statale.

Esistono soluzioni per un uso consapevole della plastica? In occasione della Giornata mondiale dell’ambiente, il dipartimento di Scienze e politiche ambientali della Statale propone un’iniziativa volta a condividere con la società civile una riflessione sul tema della plastica e su alcuni dei recenti risultati di ricerche riguardanti il suo uso, il riciclo e gli effetti del rilascio in ambiente. Sono previste una mostra fotografica e delle installazioni interattive per vedere le microplastiche.

Evento del Centenario
Quando
05 Giugno 2024
ore 17:30
dove
Contatti
2024-06-05 17:30:00 2024-06-05 20:00:00 Europe/Rome ESPosti alla plastica <p>AJ</p> <p>10 mag -&gt; da pubblicare entro il 15 mag</p> <p>era:</p> <p>Nell’ambito delle attività di Terza Missione promosse dall’Ateneo per il Centenario dell’Università degli Studi di Milano e in occasione della “Giornata Mondiale dell’Ambiente”, il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali (ESP) propone un’iniziativa volta a condividere con la società civile una riflessione sul tema della plastica e su alcuni dei recenti risultati di ricerche riguardanti l’uso della plastica, il suo riciclo e gli effetti del suo rilascio in ambiente.</p> <p>Le sostanze plastiche costituiscono un ampio gruppo di materiali di sintesi poco costosi, resistenti, durevoli e leggeri, facilmente plasmabili in forme diverse. Grazie alla loro versatilità, hanno presto preso piede nella fabbricazione di oggetti sia di uso industriale che di uso comune (dall’oggettistica al packaging alimentare). Chi era bambino negli anni ’60 ricorderà certamente un Carosello che Gino Bramieri nei panni della perfetta massaia recitava: “Inconfondibile, leggero e resistente, ma signora guardi ben’ che sia fatto di Moplen!”. Inutile dire che tutt’oggi le plastiche rivestono un ruolo importante nella società umana e nella vita di tutti giorni. La loro produzione è stata in costante aumento dagli anni ‘50 del secolo scorso. Secondo un recente rapporto dell’UNEP, dal titolo molto eloquente “Drowning in plastics” la produzione mondiale di plastica ha raggiunto 400 milioni di tonnellate all’anno con un rilascio negli ecosistemi acquatici di 19-23 milioni di tonnellate all’anno (4-6% della produzione annua). Dati i loro pregi (resistenza e durevolezza), purtroppo a fine utilizzo questi materiali si accumulano nell’ambiente e si stima che nei mari galleggino 150 milioni di tonnellate di rifiuti plastici. Non sono solo le plastiche visibili (macroplastiche) ad allarmare gli studiosi; oggi è ormai evidente che tutti gli ecosistemi siano contaminati anche dalle micro- e nano-plastiche, ovvero i frammenti plastici di dimensioni micro e nanoscopiche, quindi non visibili ad occhio nudo, che si originano per degradazione progressiva della macroplastica dispersa nell’ambiente ad opera degli agenti atmosferici. Diversi studi scientifici hanno chiaramente dimostrato l’effetto dannoso delle microplastiche ingerite dagli animali con effetti anche letali (dovuti alla riduzione del cibo assimilato e/o al blocco delle appendici alimentari) e addirittura con danni irreversibili sullo sviluppo embrionale. Gli effetti vengono poi amplificati lungo tutta la rete trofica: animali che ingeriscono microplastiche sono mangiati da predatori a loro volta predati e così via, fino alla alimentazione umana.</p> <p>Per il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali, la ricerca a tutto tondo sulle plastiche è una delle principali missioni. Il problema della plastica è complesso e richiede più soluzioni contemporaneamente, una tra queste è l’educazione ambientale.</p> Sala Napoleonica - Sant'Antonio - civico 10; via Sant'Antonio, 10/12, 20122 Milano (MI)