Immagine di copertina didattica e formazione

Ultimi aggiornamenti dalla ricerca scientifica nel campo delle malattie genetiche rare pediatriche e della neuropsichiatria infantile al centro dell’incontro ECM organizzato dall’Ospedale dei Bambini “Vittore Buzzi” e ospitato dall’Università Statale di Milano. Tra i temi di trattazione, il ruolo della bioequivalenza nella pratica clinica e il monitoraggio della funzione visiva e del neurosviluppo. Spazio dedicato al confronto interdisciplinare e alla verifica dell’apprendimento.

Quando
20 Dicembre 2024
ore 14:00
dove
Contatti
2024-12-20 14:00:00 2024-12-20 18:30:00 Europe/Rome Bioequivalenza, funzione visiva e neurosviluppo in età pediatrica <p>A cura di K</p> <p>Analisi ed elaborazione testi, reperimento e collegamento link/info</p> <p>---</p> <p>Bozza di programma + programma in rete non conforme a Sistema d'identità visiva e non pubblicabile</p> <p>Altre schede aggiornate: categorie, spazi e date, contatti, allegati</p> <p>---</p> <p>Titolo originario: incontro, organizzato nell’ambito del ciclo di “Seminari di Neuropsichiatria Infantile&quot;</p> <p>Testo breve originario: Il campo della Neuropsichiatria Infantile, con particolare riferimento alle condizioni genetiche rara, negli ultimi anni ha visto aumentare in maniera esponenziale le conoscenze relative agli aspetti diagnostici e terapeutici rendendo fondamentale un costante aggiornamento sul tema</p> <p>Testo esteso originario: Il campo della Neuropsichiatria Infantile, con particolare riferimento alle condizioni genetiche rara, negli ultimi anni ha visto aumentare in maniera esponenziale le conoscenze relative agli aspetti diagnostici e terapeutici rendendo fondamentale un costante aggiornamento sul tema. I seminari in programma avranno l’obiettivo di riprendere alcuni argomenti di neuropsichiatria infantile il cui approcio clinico, diagnostico e terapeutico è stato significativamente modificato dalle recenti acquisizioni in ambito scientifico. Scopo fondamentale dei seminari sarà quello di fornire gli elementi necessari per saper riconoscere alcuni gruppi di malattie rare, permetterne una diagnosi precoce e quindi accesso ad una terapia precoce, laddove disponibile, nonché uniformare i percorsi diagnostici e di presa in carico dei pazienti.</p> <p>---</p> <p>Estratti da programma non pubblicabile</p> <p><em>La bioequivalenza in neuropsichiatria infantile: dalla teoria alla pratica clinica</em></p> <p>\<br /> L’utilizzo di farmaci generici è sempre più diffuso relativamente alle specialità utilizzate in neuropsichiatria infantile. Un farmaco generico deve dimostrare di essere bioequivalente al farmaco originale, seguendo normative precise al punto di essere spesso farmaco-specifiche. Per quanto riguarda i farmaci iniettabili depot, la bioequivalenza è spesso delicata e riguarda anche specifici aspetti di produzione e stoccaggio. Tuttavia, la normativa non concerne la bioequivalenza tra diversi farmaci generici e, ad esempio, se due farmaci generici si discostano notevolmente dai valori di riferimento rispetto al farmaco originale, potrebbe darsi che tra loro i due farmaci generici non siano bioequivalenti. Ciò rappresenta una potenziale fonte di rischio per i pazienti, laddove si effettui un cambio da farmaco generico 1 a generico 2. Nel considerare il rischio di cambio di formulazione, vanno annoverati anche fattori paziente-specifici come la dose prescritta (più è grande, più alto il rischio di tossicità dopo cambio) e la forte variabilità intraindividuale nei livelli plasmatici di alcuni farmaci (ad esempio lamotrigina, levetiracetam, topiramato) indipendentemente dalla formulazione assunta. Solo pochi studi hanno paragonato direttamente la sostituzione di un farmaco generico con un altro, riportando peraltro risultati variegati, da un aumento dell’incidenza di crisi a nessuna differenza. Si sottolinea come fattori non farmacologici, ad esempio forma e colore delle formulazioni, possano influenzare l’efficacia terapeutica tramite cambiamenti nella compliance di assunzione. È necessario che i pazienti siano adeguatamente informati e formati in merito alle possibili criticità relative al cambio di formulazione in modo da ottenere un cambio efficace e sicuro.</p> <p><em>Funzione visiva e neurosviluppo</em></p> <p>La funzione visiva e il neurosviluppo sono strettamente correlati, poiché il sistema visivo si sviluppa attraverso complessi processi neurali durante l'infanzia e continua a maturare e adattarsi durante tutta la vita.</p> <p>Durante i primi anni di vita, il cervello subisce un rapido sviluppo e le esperienze visive giocano un ruolo fondamentale in questo processo. Ad esempio, i neonati sono in grado di percepire luci e movimenti, ma la loro visione è immatura e si sviluppa gradualmente attraverso l'esperienza visiva. Le connessioni neurali che regolano la visione si formano e si rafforzano in risposta agli stimoli visivi provenienti dall'ambiente circostante.</p> <p>Il neurosviluppo influisce anche sulla percezione visiva, sulla capacità di elaborare informazioni visive e sulla capacità di apprendere attraverso l'esperienza visiva. Problemi durante lo sviluppo del sistema nervoso possono influenzare negativamente la funzione visiva, portando a condizioni come ambliopia (occhio pigro), strabismo o problemi di percezione visiva.</p> <p>Inoltre, il sistema visivo interagisce con altre aree del cervello, come quelle coinvolte nell'attenzione, nella memoria e nell'apprendimento. Un adeguato sviluppo del sistema visivo è quindi cruciale per il benessere cognitivo e emotivo complessivo di un individuo.</p> <p>L'identificazione precoce e l'intervento tempestivo in caso di problemi visivi durante lo sviluppo possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita di una persona, sottolineando l'importanza di monitorare attentamente il neurosviluppo e la funzione visiva durante l'infanzia e oltre.</p> Sala Napoleonica - Sant'Antonio - civico 10; via Sant'Antonio, 10/12, 20122 Milano (MI)