Pubblicato il: 03/05/2021
Il ranuncolo dei ghiacciai, sullo sfondo la vedretta del Pasquale - Foto di Marco Caccianiga

Il ranuncolo dei ghiacciai, sullo sfondo la vedretta del Pasquale - Foto di Marco Caccianiga

Mauro Gobbi, ricercatore del MUSE – Museo delle Scienze di Trento, e Marco Caccianiga, docente di Bioscienze dell’Università Statale di Milano, hanno coordinato, con la collaborazione di altri nove scienziati italiani, la stesura di un appello rivolto alla comunità scientifica e a quella politica per salvaguardare la biodiversità dei ghiacciai. L'appello, intitolato “Vanishing permanent glaciers: Climate change is threatening a European Union habitat (Code 8340) and its poorly known biodiversity” è stato pubblicato dalla rivista scientifica Biodiversity and Conservation, e ha come scopo quello di richiamare l’attenzione dell’Unione Europea, degli enti deputati alla conservazione della natura e dei cittadini sulla perdita di biodiversità che sta interessando il nostro territorio, così come quello alpino europeo, a seguito del ritiro dei ghiacciai, ambienti non rimpiazzabili che stiamo perdendo per sempre.

"Sui ghiacciai c’è vita! Sono molteplici gli organismi adattati a vivere in condizioni ambientali estreme, abbiamo però una conoscenza ancora troppo frammentaria – spiega Mauro Gobbi, primo autore dell’articolo, ricercatore della Sezione di Idrobiologia e Zoologia degli Invertebrati del MUSE –, ma quando i ghiacciai non ci saranno più cosa avremo perso dal punto di vista biologico, e con che conseguenze?".

La Direttiva Habitat, che è lo strumento adottato dall’Unione Europea per preservare e monitorare la biodiversità nel territorio degli Stati membri, include i ghiacciai tra gli habitat protetti indicandoli come “Ghiacciai Permanenti – Codice 8340”. Dei 123 siti di importanza comunitaria che al loro interno possiedono ghiacciai, il 50% si trova in Italia. Nonostante siano molteplici gli studi che i glaciologi stanno svolgendo sui ghiacciai di tutto il mondo ad oggi rimangono poco considerati gli aspetti relativi la biodiversità che essi ospitano.

Quello che preoccupa gli scienziati è che senza una accurata conoscenza della biodiversità glaciale, e il suo monitoraggio nel tempo, non potremo capire gli effetti negativi che avrà la scomparsa dei ghiacciai sul funzionamento degli ecosistemi e quindi anche sul nostro stile di vita. Inoltre, ci sono alcuni ghiacciai che non rientrano in aree protette quindi non sono soggetti a forme di tutela. Ecco quindi che l’appello che gli undici scienziati, firmatari dell’articolo, rivolgono all’Unione Europea, così come agli enti locali deputati alla conservazione della natura, è di avviare con urgenza un piano di monitoraggio della biodiversità degli ambienti glaciali. “Questo - concludono i firmatari dell’appello - permetterà di avere strumenti volti a pianificare azioni di tutela e valorizzazione di quello che è un habitat, purtroppo, non rimpiazzabile”.

L'appello pubblicato su Biodiversity and Conservation

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