Pubblicato il: 02/05/2018
Sismografo

Sismografo - Foto tratta da Vus Com

Si chiama Gravitational Seismology e promette di studiare i terremoti e le differenti fasi del ciclo sismico, affidandosi alla misurazione delle deformazioni della crosta terrestre rilevate con una tomografia gravitazionale.

Stiamo parlando di un progetto, finanziato dall'European Space Agency (ESA) nell’ambito della Activity Line 1: Scientific Data Exploitation, che vede Anna Maria Marotta, Gabriele Cambiotti e Roberto Sabadini, del gruppo di Geofisica della Terra solida al dipartimento di Scienze della Terra "A. Desio" dell'Università Statale di Milano, a capo di "missione tutt'altro che impossibile" in compagnia di Thales Alenia Space - Italy e l'Institute of Geodesy dell'Università di Stoccarda (Germania).

"Il progetto Gravitational Seismology - ci spiega il professor Sabadini - si basa sul nuovo concetto di caratterizzazione della fase di caricamento della crosta terrestre e delle diverse fasi del terremoto attraverso la loro segnatura gravitazionale: ciascuna di questa fasi è infatti responsabile di una ridistribuzione di massa e quindi, secondo la legge di gravitazione di Newton, di una caratteristica anomalia nel campo di gravità terrestre".

Con il Gravitational Seismology, il team di ricerca sarà dunque in grado di fornire dati anche in aree, come gli oceani, non coperte dai sismometri o da GPS che misurano le deformazioni della crosta terrestre, facendo una tomografia gravitazionale della Terra in profondità.

In realtà, la nuova frontiera nello studio dei terremoti con Gravitational Seismology viene in parte dalla spazio, visto che il progetto è finanziato nell'ambito di NGGM (Next Generation Gravity Mission), una nuova generazione di missioni gravimetriche spaziali in fase di studio da parte dell'ESA.

Grazie alla tecnologia laser messa a punto da Thales Alenia Space - Italy, infatti, è possibile rilevare le variazioni di gravità dalla misura delle variazioni di distanza tra satelliti che volano in coppia a una quota di circa 300 km: ciascun satellite è infatti sensibile a una diversa gravità, a causa dei processi sismotettonici e dei terremoti, fino a magnitudo momento Mw=7, come il terremoto dell'Irpinia del 1980.

In particolare, il gruppo di scienziati dell'Università Statale si occuperà di quantificare la traccia che i processi sismotettonici e i terremoti lasciano nel campo di gravità, coadiuvando sia Thales Alenia Space nel mettere a punto la missione spaziale per determinare, con la massima precisione, le variazioni di gravità, sia l'Università di Stoccarda nell'ottimizzare il software necessario a trasformare i dati grezzi, forniti da Thales Alenia Space nel segnale gravitazionale, da confrontare con la segnatura della sismotettonica e dei terremoti.

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