Pubblicato il: 09/02/2023
Raffaele Giaffreda di FBK (coordinatore del progetto) e i responsabili del nodo milanese Matteo Matteucci (Politecnico di Milano), Davide Facchinetti (Università Statale di Milano) e Giulio Fontana (Politenico di Milano)

Raffaele Giaffreda di FBK (coordinatore del progetto) e i responsabili del nodo milanese Matteo Matteucci (Politecnico di Milano), Davide Facchinetti (Università Statale di Milano) e Giulio Fontana (Politenico di Milano)

Sperimentare l’efficacia dell’impiego dell’intelligenza artificiale e della robotica in agricoltura. E’ l’obiettivo del progetto AgrifoodTEF, coordinato dalla Fondazione Bruno Kessler (FBK) e che vede coinvolto, per il ‘nodo’ milanese Davide Facchinetti, docente del dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali - Produzione, Territorio, Agroenergia dell’Università Statale di Milano.

Nei giorni scorsi si è tenuto a Povo (TN), presso la stessa fondazione, il kick-off meeting europeo del progetto che ha ricevuto finanziamenti per  60 milioni di euro (il 50% arriva dell’Unione Europa e l’altra metà dagli Stati membri) da gestire in 5 anni.  Oltre 3 milioni di euro saranno destinati al 'nodo' milanese rappresentato da Davide Facchinetti e da Matteo Matteucci, docente del Politecnico di Milano.

Il progetto AgrifoodTEF nasce per creare una rete di infrastrutture che aiutino a testare e validare le soluzioni di intelligenza artificiale e robotica utilizzate nel settore dell’agroalimentare e per fornire nuovi servizi alle aziende manifatturiere impegnate nel comparto della meccanizzazione agricola.
Il progetto, inoltre, offrirà anche soluzioni di certificazione, di benchmarking e di validazione ancora non disponibili sul mercato, per tutte quelle applicazioni innovative che comprendono l’intelligenza artificiale applicata alle macchine agricole, la robotica, il telerilevamento (anche con droni), la connettività ultraveloce e l’analisi automatizzata di immagini e dati a tutto vantaggio della sostenibilità e della tracciabilità delle produzioni.

La robotica sarà chiamata in un futuro più prossimo di quanto ci si aspetti a fornire un grande contributo alle attività agricole – commentano Davide Facchinetti e Matteo Matteucci -. Una evidenza la si ha già nel settore zootecnico dove i robot per la mungitura sono ormai una realtà in rapida diffusione, ma molti sono anche i prototipi o le macchine innovative già commercializzate che sono in grado di effettuare ad esempio un diserbo meccanico selettivo, oppure ancora chimico ma limitando fortemente l’impiego degli erbicidi alle sole zone ove questi sono effettivamente necessari, con innegabili vantaggi sulla sostenibilità delle produzioni. Non mancano poi diversi robot destinati alla raccolta di diverse tipologie di frutti o ortaggi, nonché quelli destinati alle lavorazioni del suolo o ai trattamenti fitosanitari. Si tratta ormai di tecnologie pressoché pronte per essere utilizzabili anche su larga scala che porterebbero anche a risolvere molti problemi connessi sia con la scarsa salubrità di certi lavori, sia con la ormai cronica mancanza di manodopera specializzata”.

 

 

Contatti

  • Davide Facchinetti
    Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali - Produzione, Territorio, Agroenergia