Pubblicato il: 28/03/2018
Provetta

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La LERU, la League of European Research Universities di cui la Statale è parte, sottoscrive per la prima volta insieme ad altre 12 associazioni di università europee, un documento che invita le istituzioni comunitarie a raddoppiare gli investimenti destinati a ricerca, formazione e innovazione per il prossimo Multi-Annual Financial Framework (MFF 2021-2027).

L’appello a supportare con fondi adeguati una ricerca europea sostenibile e competitiva, fa eco alle posizioni espresse al Parlamento europeo, dal presidente della Commissione Europea, Junker, che ha chiesto di raddoppiare i fondi destinati a Horizon 2020 e FP9, passando dagli attuali 80 miliardi a 160 miliardi di euro.

Un investimento di questa portata creerebbe 650000 posti di lavoro in più, da qui al 2040, e accrescerebbe il prodotto interno lordo dello 0,5%, portando l’Europa a essere uno dei principali attori mondiali sulla scena della ricerca e dell’innovazione.

Nell’appello congiunto le 13 associazioni firmatarie dell’appello - CESAER, CLUSTER, Coïmbra Group, EARMA, EASSH, ECIU, EUA, The Guild, IDEA League, LERU, SEFI, UNICA e YERUN – sottolineano l’inadeguatezza degli 80 miliardi di euro stanziati a copertura di 7 anni di programma Horizon 2020, che hanno portato a poter finanziare solo un quinto dei progetti di qualità presentati.

Nel documento si mette l’accento su quelle che potrebbero essere le aree privilegiate della ricerca europea, a fronte di un investimento più consistente non solo a livello europeo, ma anche nazionale. Trasporto ed edilizia sostenibile, malattie infettive, economia circolare e stoccaggio dell’energia elettrica sono i settori in cui l’Europa può aspirare alla leadership mondiale, forte di una ricerca che è già all’avanguardia, ispirata ai principi della scienza aperta, e sempre più interdisciplinare, orientata alle sfide e multi attoriale (con il coinvolgimenti di industrie, piccole e medie imprese e imprenditoria sociale e culturale).

A questa prima iniziativa comune, le 13 associazioni delle università europee faranno seguire altri interventi, in vista della pubblicazione e approvazione della bozza del piano finanziario europeo e del programma per la ricerca, l’innovazione e la formazione, prevista per maggio/giugno del 2018. Per la LERU, come per le altre associazioni, creare un fronte accademico comune è infatti considerato cruciale per ottenere un risultato soddisfacente per tutti gli atenei della UE.


Leggi il comunicato integrale sul sito della LERU