Pubblicato il: 26/05/2023
Apertura della presentazione dell'osservatorio Mheo all'Università degli Studi di Milano.

Apertura della presentazione dell'osservatorio Mheo all'Università degli Studi di Milano.

Una Milano assolutamente centrale nel sistema dell’istruzione terziaria lombarda e nazionale, che vanta una concentrazione di studenti universitari numericamente pari all’intera Irlanda, ma che mostra segni di staticità ancor più evidenti a partire dalla pandemia. Un quadro composito, che richiederà un’attenta azione da parte di enti territoriali e governo per essere consolidato ulteriormente senza accentuare diseguaglianze e iniquità in uno scenario sempre più complesso, tra calo demografico, una scelta sempre più generalizzata a favore della selezione degli accessi ai corsi di studio e l’ascesa delle università telematiche.

Sono alcuni degli spunti offerti dalla lettura del primo Rapporto prodotto dal Milan Higher Education Observatory (MHEO), presentato all'Università Statale di Milano con  l’evento “Osservare il presente per progettare il futuro”. 

L’Osservatorio MHEO, guidato dall’Università degli Studi di Milano, è focalizzato sull’istruzione terziaria (Università, Alta Formazione Artistica e Musicale - AFAM e Istituti Tecnici Superiori - ITS) e sull’apprendimento permanente e monitora e analizza lo scenario degli istituti d’istruzione superiore della Città Metropolitana di Milano attraverso rapporti tematici periodici. 
Nella fase post pandemica, interessata da cambiamenti economici e sociali repentini, MHEO  vuole offrire alle istituzioni, agli studenti, alle famiglie e alle imprese una lettura delle dinamiche dell’istruzione terziaria di Milano e della Lombardia.

L'Osservatorio MHEO è parte dello Spoke 6, dedicato all'innovazione per società sostenibili e inclusive, di MUSA - Multilayered Urban Sustainability Action, un ecosistema dell’innovazione all'interno della Missione “Istruzione e Ricerca” del PNRR.

In particolare, in occasione dell’evento è stato presentato il Rapporto “Dimensioni, dinamiche e attrattività dell’istruzione terziaria milanese e lombarda” che  mette per la prima volta a sistema i dati provenienti da Università, CINECA e MUR, evidenziando le peculiarità e le specificità del sistema di istruzione terziario della Città Metropolitana di Milano, con l’obiettivo di supportare le politiche pubbliche tramite un approccio evidence-based, migliorare la collaborazione tra le istituzioni accademiche, istruzione terziaria e altri settori e aumentare la considerazione delle esigenze del mercato del lavoro.

L'incontro è stato aperto dai saluti del rettore Elio Franzini, seguiti dagli interventi dei docenti del dipartimento di Economia, Management e Metodi Quantitativi, Matteo Turri, responsabile scientifico di MHEO, e Massimiliano Bratti, curatore del rapporto.

A seguire, due tavole rotonde: la prima dedicata a “Le dimensioni del sistema di istruzione superiore e la composizione dell’offerta formativa: Le Istituzioni, i cambiamenti e le dinamiche”; la seconda su “L’attrattività della Città Metropolitana di Milano: Vissuto, priorità e coinvolgimento dei diversi attori”. 

L’Osservatorio si avvale della collaborazione di Cineca e Deloitte, si propone come interlocutore per il MUR e punta a uno studio basato sull’analisi di diverse categorie di dati avvalendosi di un team scientifico interdisciplinare di oltre 20 unità, che spazia dalla economia dell’istruzione, alla economia aziendale, dal data science, alla sociologia dei processi economici e del lavoro, dalle scienze politiche e sociali al management delle PA, fino ai temi dell’innovazione intersettoriale.

Commenta Matteo Turri, docente alla Statale, esperto di public management e responsabile scientifico di MHEO:  "L’obiettivo è quello di analizzare e interpretare in modo nuovo le basi di dati per incrementare la conoscenza del sistema di istruzione terziaria e la capacità sociale e politica di intervento, favorendo riflessioni di sistema. In altre parole, si vuole estrarre valore dai dati, con una lettura capace di interpretare i cambiamenti".

Highlights dal Primo Rapporto dell'Osservatorio MHEO

Le dimensioni: Milano prima in Italia per studenti universitari e AFAM

 In Lombardia ci sono ben 65 istituti di istruzione terziaria: 15 università, 26 AFAM e 24 ITS academy. Gli studenti universitari iscritti nella sola città di Milano sono paragonabili come numeri all’intero sistema di istruzione nazionale dell’Irlanda. Nell’anno accademico 2021/2022 gli iscritti alle università lombarde erano 321.768 (il 17,6%) di cui 211.759 (11,6%) ad atenei che hanno sede a Milano. Il peso di Milano e della Lombardia sfiora il 20% se si considerano le iscrizioni alle lauree magistrali (19,9%).
Nell’a.a. 2021/2022, gli atenei milanesi contavano 39.299 immatricolati, circa il 64% degli immatricolati lombardi (61.306) e il 12% di quelli italiani (323.852). Nello stesso anno accademico gli atenei milanesi laureavano 50.966 studenti, mentre gli altri atenei lombardi 23.134. Sul totale regionale, le università di Milano hanno laureato circa il 70% dei laureati della Lombardia e il 13,75% sul totale nazionale, rendendo Milano la prima città universitaria in Italia.
Una quota considerevole degli iscritti agli AFAM, 18.780 (22,6%), si trova in Lombardia, di cui 14.754 (17,8%) a Milano e i rimanenti 4.026 (4,8%) nel resto della regione.
Milano è gran lunga prima in Italia per studenti AFAM e la sua capacità di attrazione del sistema AFAM è impressionante: il 36% degli studenti proviene da fuori regione e il 25,6% non è italiano.
Ben il 24% degli studenti italiani di ITS Academy, il segmento professionalizzante dell’istruzione terziaria fortemente incentivato dal PNRR, studiano in Lombardia. Si tratta complessivamente di 5.126 studenti, di cui 1.443 in ITS con sede a Milano e 3.683 nelle altre province lombarde, che mostrano un fortissimo tasso di crescita di questo segmento.


L’offerta formativa

A Milano viene erogato il 7% dell’intera offerta formativa universitaria nazionale. Aggiungendo i corsi erogati in Lombardia, si arriva a circa il 13,4% dell’offerta didattica complessiva italiana. Dalle analisi emerge come a Milano i corsi a programmazione locale abbiano superato quelli liberi: grazie anche all’elevata richiesta, Milano sta limitando e selezionando gli accessi ai suoi corsi di studio e agisce nell’ottica di una differenziazione dell’offerta rispetto a quella nazionale, dirigendosi verso una specializzazione avanzata dei CdS nelle magistrali e nei dottorati. Rimane il fatto, a Milano come nel resto d’Italia, che gli studenti universitari si concentrano nei grandi capoluoghi: nelle prime cinque città metropolitane (Milano, Roma, Napoli, Torino e Bologna) studia il 39% degli studenti triennali e ciclo unico e il 48% di quelli magistrali.

L’ascesa delle università telematiche

Il Report riporta la forte crescita delle Università telematiche, accelerata dal Covid. Le prime quattro università per immatricolati nell’a.a. 2021/2022 sono Statale, Cattolica, PoliMi ed e-Campus. Si tratta di una tendenza presente in tutta Italia: addirittura, per quanto attiene il numero dei laureati e il numero degli iscritti alle lauree magistrali, c’è già stato il sorpasso delle telematiche sulle non statali. Analizzando più nel dettaglio le “quote di mercato” di ciascun ateneo lombardo, si notano andamenti piuttosto statici con la solo eccezione di e-Campus, che invece presenta un incremento importante, capitalizzando la crescente propensione per la didattica telematica specie nelle lauree magistrali.

Contatti

  • Matteo Turri
    Dipartimento di Economia, Management e Metodi Quantitativi