Pubblicato il: 03/04/2023
Un ecosistema naturale - Credit Foto Understory ©

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Comprendere i meccanismi e le interazioni con cui le specie mantengono gli ecosistemi in salute evidenziando in particolare il contributo dei cosiddetti "ingegneri ecosistemici", ovvero quelle specie che hanno un impatto particolare e riescono a modificare l'ambiente in cui vivono. Questo, in sintesi, il tema di un articolo pubblicato su Functional Ecology dai ricercatori del dipartimento di Bioscienze, guidati da Gianalberto Losapio. Lo studio evidenzia come proprio l’inclusione di ingegneri ecosistemici” nei programmi di conservazione e ripristino, se supportata dalla comprensione dei meccanismi ecologici, è essenziale per preservare la biodiversità e mantenere gli ecosistemi funzionali e in salute. 

Gli ingegneri dell'ecosistema – spiega Gianalberto  Losapio - influenzano direttamente gli ecosistemi modificando l'ambiente, creando nuovi habitat, influenzando i cicli biogeochimici, aumentando la biodiversità e regolando i processi ecologici. Per esempio, i castori costruiscono dighe che alterano il flusso dei torrenti e trasformano gli ecosistemi terrestri in zone umide. Nonostante la loro ben nota importanza, è spesso difficile prevedere come gli ingegneri ecosistemici influiscano sul funzionamento e sulla salute degli ecosistemi”.

Lo studio mette, quindi, in evidenza i contributi comuni, ma spesso poco apprezzati, degli ingegneri ecosistemici in diversi ambienti del pianeta: dalle praterie alpine alle barriere coralline. “In primo luogo – spiega il ricercatore della Statale – nello studio esaminiamo le interazioni e le retroazioni tra quattro elementi: gli ingegneri ecosistemici, l'ambiente, la biodiversità e il funzionamento dell'ecosistema. In secondo luogo, descriviamo i quadri concettuali e analitici per modellare e monitorare gli effetti degli ingegneri ecosistemici sul funzionamento degli ecosistemi. Infine, abbiamo stilato una tabella di marcia per l'inclusione degli ingegneri ecosistemici nella conservazione della biodiversità. L'inclusione degli ingegneri ecosistemici nei programmi di conservazione e ripristino, se supportata dalla comprensione dei meccanismi ecologici, è essenziale per preservare la biodiversità e mantenere gli ecosistemi funzionali e in salute”. 

Il link allo studio pubblicato su Functional Ecology.
 

 

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