Il "Manifesto for Women in Science" – lanciato il 16 marzo scorso da L’Oréal e Unesco con l’obiettivo di promuovere il ruolo delle donne nella scienza – è stato sottoscritto, in Statale, da Stefania Giannini, Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca della Repubblica Italiana, Cristina Scocchia, Amministratore delegato di L’Oréal Italia, Giovanni Puglisi, Presidente emerito della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, Gianluca Vago, Rettore dell'Università degli Studi di Milano, e Graziella Messina, che in Ateneo è professore associato presso il dipartimento di Bioscienze.
L’occasione è stata la 14a edizione della tradizionale cerimonia di premiazione "L’Oréal Italia per le Donne e la Scienza", con cui L’Oréal e UNESCO hanno finora assegnato 70 borse di studio a giovani ricercatrici distintesi per i loro progetti di ricerca.
Un video di sostegno al Manifesto è giunto da Umberto Veronesi – presidente della Giuria che ha assegnato le 5 borse di studio per il 2016 – e molti sono i nomi illustri del panorama accademico e scientifico che lo hanno già sottoscritto.
Il "Manifesto For Women In Science" vuole essere un ulteriore strumento per fare in modo che le donne siano equamente rappresentate a tutti i livelli del mondo scientifico e tutti sono invitati a sottoscriverlo online nel sito dedicato.
In sei punti fondamentali, il Manifesto spinge a incoraggiare le giovani donne a intraprendere una carriera nel mondo scientifico, a favorire la parità di genere e considerare prioritario l’accesso delle donne a posizioni apicali, a divulgare il contributo delle donne al progresso scientifico, a promuovere attività di mentoring e networking a favore delle giovani scienziate.
L’iniziativa vuole sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale sulla diseguaglianza di genere in ambito scientifico. Ancora oggi, infatti, solo il 30% dei ricercatori sono donne.
I dati dello studio internazionale realizzato da Fondazione L’Oreal, condotto con Opinion Way, rivelano ad esempio, che l'Italia è il Paese che è più convinto del bisogno di sostenere con l'impegno personale la parità tra uomini e donne in fatto di incarichi scientifici di alto livello (+ 6% rispetto all’84% degli europei), anche se per il 70% degli italiani intervistati, le donne non sono adatte alla scienza.
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