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Una nuova mappa per le acque italiane: nasce la Carta Idrogeologica Nazionale
Sarà presentata in anteprima a Flowpath 2025, il convegno scientifico che si terrà a Torino dall’11 al 13 giugno, la nuova Carta Idrogeologica d’Italia alla scala 1:500.000 (CII500K), il primo strumento cartografico nazionale aggiornato che rappresenta le acque sotterranee del Paese. Un risultato atteso da decenni, frutto della collaborazione tra l’Università degli Studi di Milano, in particolare con il dipartimento di Scienze della Terra “Ardito Desio” e ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e con contributi di ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica), Fondazione CMCC (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici) e Autorità Distrettuali di Bacino.
Alla base del progetto, un’idea nata proprio all’interno della Statale. È stato Giovanni Pietro Beretta, docente di Idrogeologia, a concepire per primo la necessità di una nuova carta idrogeologica ponendo le basi per un lavoro che ha preso il via nel 2020, prima della firma della convenzione ufficiale con ISPRA nel 2023.
“L’esperienza della compilazione della Carta Idrogeologica d’Italia costituisce la fornitura di un contributo scientifico personale a conclusione della mia attività accademica ufficiale, per affrontare un migliore sfruttamento della risorsa idrica - spiega Beretta - Mi è sembrato opportuno lavorare per costruire uno strumento che, con il progressivo arricchimento di dati, possa dare maggiori certezze sulle disponibilità idriche dettagliandone il bilancio”.
Accanto a lui, nel lavoro di concettualizzazione e sviluppo del database da cui ha preso forma la carta, hanno operato Corrado Camera, docente di Geologia applicata, e Andrea Citrini, oggi post-doc alla Carnegie Institution for Science (USA). Il primo nucleo del progetto è stato testato grazie a una serie di tesi di laurea magistrale che hanno prodotto prototipi regionali, fondamentali per la validazione finale del prodotto nazionale.
Il lavoro è poi stato ampliato e finalizzato con il fondamentale coinvolgimento di ISPRA, che ha garantito standard cartografici aggiornati e un supporto tecnico-organizzativo decisivo, e con il contributo di Marco Masetti, docente di Geologia applicata, attivo soprattutto nella fase di revisione finale e nei tavoli tecnici con le Autorità Distrettuali di Bacino.
“La pubblicazione della Carta Idrogeologica d'Italia è un'enorme soddisfazione - commenta Camera - Ma è solo un primo step: il futuro ci pone nuove sfide, come un miglioramento delle stime di bilancio idrico, ancora affette da ampia incertezza ma critiche per valutare la sostenibilità dei prelievi idrici, e il passaggio da una cartografia tradizionale 2D a una 3D”.
La nuova carta risponde all’urgenza di aggiornare il precedente strumento nazionale, risalente al 1982 e si basa su un ampio processo di armonizzazione delle conoscenze idrogeologiche regionali. Fondamentale il contributo di numerosi enti e istituzioni – da ISTAT al CMCC, fino al sistema SNPA e alle Regioni – in un esempio virtuoso di “cartografia partecipata” che unisce esperti, enti territoriali e comunità scientifica.
Oltre a costituire un riferimento nazionale per la gestione sostenibile delle risorse idriche sotterranee, la CII500K sarà uno strumento dinamico, aggiornabile periodicamente e utile nell’ambito delle strategie di adattamento ai cambiamenti climatici.
Contatti
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Giovanni Pietro Beretta
Dipartimento di Scienze della Terra Ardito Desio -
Camera Corrado Alberto Sigfrido
Dipartimento di Scienze della Terra Ardito Desio02503 15548
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