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Una cellula viva acquisita con un microscopio a forza atomica. Nel corso della misura è possibile ricostruire anche la mappa di elasticità della cellula - Foto di Alessandro Podestà
Formare – con un percorso europeo di dottorato dal taglio interdisciplinare e intersettoriale – una squadra di giovani ricercatori in Fisica, Biologia e Medicina nell'applicazione di strumenti fisici all'avanguardia per la diagnostica precoce di malattie come il cancro.
È l'obiettivo del progetto Phys2BioMed (Biomechanics in health and disease: advanced physical tools for innovative early diagnosis), guidato da Alessandro Podestà, docente presso il Dipartimento di Fisica "Aldo Pontremoli" dell'Università Statale di Milano, che vince un finanziamento europeo di 3.9 milioni di euro assegnato nell'ambito del programma Marie Skłodowska-Curie Innovative Training Network – European Training Network 2018.
Coordinato dal Centro Interdisciplinare Materiali e Interfacce Nanostrutturati (CIMaINa) della Statale, il progetto Phys2BioMed coinvolgerà 16 partner tra l'Italia e il resto d'Europa, provenienti non solo dal mondo accademico, ma anche dal settore delle piccole-medie imprese hi-tech e da centri medici e clinici.
La stretta collaborazione tra alta formazione universitaria, ricerca medica, pratica clinica e mondo dell’impresa, è l'elemento chiave di un progetto che fornirà risultati scientifici e tecnologici sulla biomeccanica e i determinanti fisici delle malattie, definendo procedure standardizzate per la misura di proprietà nanomeccaniche di cellule e tessuti.
"È stato dimostrato – ci spiega Alessandro Podestà – come nel caso di alcune tipi di tumore o di forme infiammatorie croniche, le proprietà chimico-fisiche delle cellule e del loro microambiente cambino prima ancora che si abbia un'evidenza clinica della malattia. Lavoreremo affinché la caratterizzazione delle proprietà meccaniche di cellule e tessuti di rilevanza clinica mediante microscopia a forza atomica, o altre tecniche mutuate dall'ambito delle nanotecnologie, possa fornire informazioni quantitative per la diagnostica precoce di patologie come il cancro. A tal fine dobbiamo comprendere meglio la biomeccanica di cellule e tessuti, definire procedure standardizzate per le misure e sviluppare insieme ai partner del settore privato nuova strumentazione che possa essere impiegata anche in ambito clinico".
L'importante finanziamento ricevuto dalla Comunità Europea per Phys2BioMed conferma ancora una volta il grande potenziale per l'alta formazione, l'internazionalizzazione e la ricerca scientifica di progetti basati su interdisciplinarietà e forte collaborazione tra i settori pubblico e privato, accademico e industriale.
Oltre all'Università Statale di Milano, partecipano al progetto Phys2BioMed il Commissariat a l'Energie Atomique et aux Energies Alternatives (CEA) e il Centre Hospitalier Universitaire de Grenoble, il CNRS e la biobanca Tumorothèque du C2RC di Lille, l'Institut National de la Sante et de la Recherche Medicale (INSERM) di Marsiglia, la Fundacio Institut de Bioenginyeria de Catalunya (IBEC) di Barcellona, la Westfaelische Wilhelms-Universitaet Muenster, l'Henryk Niewodniczanski Institute of Nuclear Physics e la Jagiellonian University di Cracovia, l'Ospedale San Raffaele di Milano, l'Universitaet Bremen e la Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg, l'azienda OPTICS11 di Amsterdam e le startup Francesi VMICRO e BIOMECA.
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