Pubblicato il: 23/01/2019
alimenti dietetici

Un limitato periodo di dieta a ridotto apporto calorico riesce ad attivare meccanismi anti-infiammatori, riducendo e prevenendo la cronicizzazione del dolore neuropatico.

È la conclusione a cui è giunto un team di scienziati tutto italiano, composto da ricercatori del CNR – Istituto di Biologia Cellulare e Neurobiologia e delle Università Statale di Milano e di Chieti, presentata in un articolo pubblicato su PlosOne lo scorso dicembre.

Lo studio, finanziato dal Ministero della Salute nell’ambito dei progetti ‘Giovani Ricercatori‘ presso la Fondazione Santa Lucia, apre la strada a nuove strategie terapeutiche non farmacologiche, in alternativa o in supporto alle cure convenzionali.

“Nei nostri esperimenti abbiamo constatato che dopo un danno nervoso periferico al nervo sciatico, un regime dietetico con un ridotto apporto calorico giornaliero agisce come potente stimolo metabolico e attivatore di un fondamentale meccanismo di sopravvivenza e ricambio cellulare, noto come autofagia” - spiega Sara Marinelli del CNR-Ibcn, coordinatrice del progetto.

I ricercatori hanno evidenziato lo stesso recupero dal dolore neuropatico anche in animali che mostrano una bassa capacità di rinnovamento cellulare. “Questi animali con ridotta capacità di autofagia presentano alterazioni metaboliche di fondo di tipo diabetico che aggravano la condizione di neuropatia”, prosegue Roberto Coccurello del Cnr-Ibcn.

“Anche con queste complicanze, una limitazione delle calorie assunte può contrastare il decorso e l’intensità del dolore neuropatico, ristabilendo un equilibrio metabolico, riducendo i processi infiammatori e facilitando la rigenerazione nervosa attraverso la stimolazione dell’autofagia. Tutto ciò in assenza di manifesti effetti collaterali, come nel caso di ricorso continuato al solo approccio farmacologico. Si tratta di un risultato che apre la strada a una concreta e innovativa strategia terapeutica” continuano i ricercatori.

“L’impatto socio-sanitario di tale patologia è notevole: solo in Italia il dolore neuropatico colpisce diversi milioni di persone e più frequentemente i soggetti anziani – spiegano Valerio Magnaghi e Patrizia Procacci, fisiologi all’Università Statale di Milano. Il tema dell’approccio metabolico al trattamento e, ancor meglio alla prevenzione del dolore neuropatico e delle malattie neurodegenerative, è quindi di estrema attualità”.

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