Il logo dell'UNHCR
Si chiama "Manifesto dell’Università Inclusiva" l’iniziativa dell’UNHCR, l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati, con gli Atenei italiani promossa per favorire l’accesso dei rifugiati all’istruzione universitaria, promuovere l’integrazione sociale e la partecipazione attiva alla vita accademica.
Il Manifesto, a cui aderisce anche l’Università Statale di Milano, è stato presentato a La Sapienza di Roma il 31 ottobre in occasione del seminario "L’impegno delle Università per i rifugiati – Presentazione del Manifesto dell’Università inclusiva".
Scuola e università offrono una importante opportunità per i giovani rifugiati, rappresentando un passaggio fondamentale nel loro percorso di inclusione sociale. Soltanto il 3% dei rifugiati a livello globale, però, secondo le stime dell’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha accesso all’istruzione. Per cambiare questa situazione, l’UNHCR chiede, quindi, anche l’impegno diretto delle istituzioni universitarie. Il documento è composto da principi generali ed impegni programmatici: le Università aderenti si impegnano, in particolare, a intraprendere o ad ampliare attività e programmi a favore degli studenti rifugiati, come i servizi di informazione e tutoraggio, il riconoscimento dei titoli conseguiti all’estero, borse di studio e incentivi, e corridoi universitari per l’ingresso legale di studenti rifugiati residenti in Paesi terzi.
Il Monastero di Mar Musa, in Siria
L'impegno dell'Università Statale per i rifugiati
L’Università Statale di Milano, nello specifico, già accoglie studenti richiedenti asilo o che abbiano già lo status di rifugiati, grazie anche alle borse di studio della CRUI. Anche per chi è ancora nella condizione di "richiedente" vi è la possibilità di frequentare corsi singoli in attesa del riconoscimento della Protezione e in generale, grazie alla mediazione dell’Ufficio Studenti internazionali, l’Ateneo "accompagna" coloro che intendano intraprendere un percorso di studi. Nell’anno accademico 2019/20 è stato anche attivato il primo "corridoio educativo" attraverso l’intermediazione del Monastero di Mar Musa, in Siria. Grazie all’attività della prorettrice all’Internazionalizzazione, Antonella Baldi è stato stabilito un collegamento con il Monastero fondato da padre Paolo Dall’Oglio per promuovere la convivenza tra popoli e religioni. Una collaborazione che ad ottobre ha consentito a due studenti siriani di ottenere una borsa di studio ed un alloggio grazie ai quali sono riusciti a raggiungere l’Italia ed ad iscriversi all’Università Statale.
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Ufficio Studenti Internazionali
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