L'homepage della piattaforma web creata da Antoin, studente siriano dell'Università Statale
Antoin Sader ha 25 anni e dal settembre scorso è uno studente del corso di laurea magistrale in Informatica dell’Università Statale di Milano. E’ arrivato dalla Siria, suo Paese d’origine, grazie al Progetto Mar Musa, progetto educativo attivato con la Siria attraverso l’intermediazione del Monastero di Mar Musa che permette a giovani siriani meritevoli, selezionati per il loro impegno sociale o in situazioni di difficoltà economica e familiare, di proseguire gli studi in Atenei italiani, tra cui l’Università Statale.
La nuova vita di Antoin, originario di Aleppo, già brillante e tenace studente di Informatica nel suo Paese, ha subito però una brusca scossa nei giorni scorsi: il terribile terremoto che ha colpito Turchia e Siria, infatti, ha coinvolto proprio la sua città d’origine, dove tuttora vive la sua famiglia. Antoin non ha perso tempo e di fronte all’emergenza si è subito dato da fare mettendo a frutto le sue conoscenze informatiche: è nato così, a tempo di record, Syrian GIVE & Receive , una piattaforma web in lingua araba per mettere in contatto le persone intenzionate a fare una donazione con quelle che hanno bisogno di aiuto.
“Dopo il terremoto – racconta Antoin -, la mia famiglia e i miei amici ad Aleppo erano molto spaventati. Il terremoto ha provocato danni gravissimi e molti miei amici stanno dando una mano sul campo. Essendo in Italia, io non potevo dare il mio contributo come stanno facendo loro. Però sono un informatico, e così ho deciso di sfruttare i miei studi e le conoscenze acquisite proprio in Università per sviluppare questo progetto”.
L’idea di base è che se una persona ha qualcosa che vuole donare, ad esempio del latte in polvere per neonati, può scriverlo sul sito indicando il proprio numero di telefono, la città e l’oggetto della donazione. A loro volta le persone in cerca di aiuto possono pubblicare un annuncio con le stesse informazioni e indicare quello di cui hanno bisogno. I donatori possono anche cercare tra le richieste di aiuto della propria area per vedere se qualcuno ha bisogno di qualcosa che potrebbero donare, e viceversa. Antoin ha creato il sito in quattro ore e lo ha messo online.
Grazie al passaparola dei social, il sito ha ricevuto subito decine di richieste (sono oltre 150 gli annunci pubblicati online). “Dopo aver visto l’interesse e l’utilità di questo strumento ho deciso di rendere il progetto open source, in modo che chiunque avesse competenze di programmazione potesse dare il suo contributo e aiutarmi a sviluppare il progetto. Sono stato contattato da oltre 20 siriani, alcuni residenti in Siria, altri in altri Paesi, che non mi conoscevano ma volevano offrire le loro competenze (progettuali, gestionali, di programmazione...), ed è così che ho creato una squadra”.
Ne è nato un team di lavoro che, tuttora, è impegnato nel migliorare e sviluppare l’idea di partenza. "Io e la mia squadra ora stiamo lavorando alla creazione di bot per WhatsApp e Telegram, per agevolare le persone che non sono abituate a usare i siti web. Ci stiamo anche concentrando sul tema dell’usabilità, migliorando l’interfaccia utente (UI) e la user experience (UX) del sito web. Stiamo anche aggiungendo nuove funzionalità al sito, ad esempio una lista dei rifugi disponibili, un elenco dei dispersi e la segnalazione di dispersi sotto le macerie. Abbiamo anche dei volontari in Siria che si occupano di verificare i numeri di telefono delle persone che inseriscono donazioni sul sito web, in modo da garantire che gli annunci siano aggiornati e ancora validi”.
Per la realizzazione della piattaforma web, Antoin ha utilizzato MongoDB una piattaforma per la gestione dei Big Data che ha studiato in Statale nel corso New Generation Data Models and DBMSs, tenuto da Marco Mesiti. “Antoin – spiega il professor Mesiti – ha fatto davvero un ottimo lavoro. Ha sviluppato un’applicazione web versatile che si sta rivelando molto utile in questo difficile frangente. E’ molto importante e motivo di soddisfazione, da docente, vedere come le tematiche proposte agli studenti possano trovare un’applicazione pratica e a maggior ragione trasformarsi in utili strumenti per le persone bisognose e afflitte da questo genere di eventi catastrofici”.
“L’Università degli Studi di Milano partecipa attivamente a programmi di internazionalizzazione responsabile che favoriscono l’accesso all’istruzione universitaria a studenti rifugiati o provenienti da aree a rischio, come nel caso del progetto Mar Musa attivo con la Siria – commenta la prorettrice all’Internazionalizzazione, Antonella Baldi -. La testimonianza di Antoin conferma l’importanza di continuare in questa direzione, formando studenti che giungono a noi da aree fragili e che possono, alla fine del loro percorso, fornire un aiuto concreto e fattivo al proprio Paese".
Il Progetto educativo Mar Musa
Dall’anno accademico 2019-2020 l’Università Statale di Milano mette a disposizione fino a quattro borse di studio da riservare al progetto educativo attivato con la Siria attraverso l’intermediazione del Monastero di Mar Musa, il monastero fondato da padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita rapito in Siria nel 2013. Ogni anno il Monastero seleziona candidati fra i ragazzi che svolgono in loco opere di volontariato o che collaborano nel sociale, oltre a ragazzi che versano in situazioni di particolare difficoltà familiare ed economica. L’Ateneo svolge quindi una selezione di merito coinvolgendo anche i docenti dei corsi di laurea a cui i candidati sono interessati.
Sono nove (sei ragazzi e tre ragazze) le studentesse e gli studenti che hanno beneficiato finora della borsa di studio in Statale: tre si sono già laureati o si laureeranno nella prossima sessione e lavorano già con profitto in posizioni coerenti con il loro programma di studio (Food economics, Informatica e Management of Human Resources), gli altri stanno completando il loro percorso di studi in Fisioterapia, Mediazione linguistica, Informatica, Environmental and Change and Global Sustainability). Per l’anno 2022-2023, sono tre le borse studio assegnate tutte per la laurea magistrale in Informatica.
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