Pubblicato il: 09/03/2021
Immagine tratta da Pixabay

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L’archeologia ai tempi del Covid. Se ne parla in un workshop online in programma il 15 marzo, dalle ore 9.45 alle ore 16, e intitolato “connective (t)issue. networking approaches in public archaeology at the time of COVID-19”.

Organizzato dal corso di Archeologia pubblica e Valorizzazione dei Beni storico-archeologici  della Scuola di Specializzazione in Beni archeologici dell’Università Statale di Milano con Archeostorie, il magazine del Centro studi per l’Archeologia pubblica,  l’incontro intende proporre una riflessione  sulle nuove modalità di "connessione" che la pandemia ha imposto anche a chi si occupa di ricerca e studi in campo archeologico anche e soprattutto nel rapporto con il pubblico.

Abbiamo chiesto ad alcuni studiosi – spiega Luca Peyronel, archeologo, docente di Archeologia e Storia dell’Arte e del Vicino Oriente e co-direttore di Archeostorie. Journal of Public Archaeology - di riflettere sulle modalità di networking che la pandemia e il distanziamento sociale hanno imposto ai nostri progetti e soprattutto a quelli legati all'archeologia pubblica, come è cambiato durante quest'anno il nostro modo di lavorare all’interno dei gruppi di ricerca e come è cambiato il nostro rapporto con le comunità e con il 'pubblico', dai musei agli scavi e alle ricerche sul campo”.

Aperto dagli interventi di Claudia Berra, direttrice del dipartimento di Studi Letterari, Filologici e Linguistici  e da Marina Castoldi, direttrice della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici della Statale, sono previsti, tra gli altri, i contributi della giornalista Cinzia Dal Maso, esperta di archeologia e comunicazione, che co-dirige con il professor Peyronel Archeostorie, dello stesso Luca Peyronel e di Andrea Zerboni, geoarcheologo, docente del dipartimento di Scienze della Terra.

Nei Materiali allegati il programma del workshop. 

 

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