Pubblicato il: 26/09/2022
Il team di ricercatori impegnati nel progetto di monitoraggio ambientale del Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Saronno

Il team di ricercatori impegnati nel progetto di monitoraggio ambientale del Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Saronno

Nuovo ‘step’ per il progetto di monitoraggio ambientale del Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Saronno, coordinato dall’Università Statale di Milano con  la professoressa Paola Fermo, docente di Chimica, e il team di studiosi dell’Ateneo, e realizzato in collaborazione con Politecnico di Torino, Università di Salerno, Università di Catania e università della Campania.

In occasione del Workshop SCICULT2022 – Le Scienze per i Beni Culturali, organizzato dall’Università Statale lo scorso 20 settembre, sono stati, infatti, installati nuovi sensori che permetteranno di ottenere ulteriori informazioni sullo stato di salute delle opere d’arte custodite all’interno del Santuario.

Si tratta di sensori ‘smart’, sviluppati dal gruppo di ricerca CoMeTA (Corrosion Measurement Tools for Artefacts) del dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia-DISAT del Politecnico di Torino con cui sarà possibile monitorare le condizioni microclimatiche all’interno del Santuario.

I sensori, di ridotte dimensioni e di basso impatto visivo, permetteranno quindi il monitoraggio costante dell’aria all’interno del Santuario con l’obiettivo di comprendere se l’aria ipoteticamente insalubre possa o meno intaccare gli affreschi e le importanti opere d’arte contenute nell’edificio.

Durante il progetto di monitoraggio, che va avanti da due anni a questa parte, è stato finora possibile riscontrare le concentrazioni di alcuni inquinanti gassosi, mediante sistemi di campionamento passivo, in collaborazione con il gruppo di studio guidato dal professor Antonio Proto, dell’Università degli studi di Salerno.

Inoltre, grazie alla collaborazione tra il gruppo di Chimica Ambientale e dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Milano della professoressa Paola Fermo, e i gruppi di Misure Elettriche ed Elettroniche e di Fisica Applicata ai Beni Culturali dell’Università degli Studi di Catania, coordinati dal professor Carlo Trigona e dalla professoressa Anna Gueli, sono stati adottati dispositivi e nodi sensoriali wireless su scala centimetrica in grado di misurare diversi parametri ambientali e “autosostenersi” recuperando energia in maniera ibrida da sorgenti presenti nell’ambiente circostante.

"Il team della Statale – spiega la coordinatrice del progetto Paola Fermosi occupa in particolare del monitoraggio della qualità dell’aria attraverso la misurazione del PM e della concentrazione dei principali inquinanti gassosi, incluso l'NO2. Il particolato atmosferico viene studiato anche dal punto di vista della composizione chimica al fine di risalire al ruolo delle sorgenti responsabili delle emissioni. La composizione è stata poi messa in relazione con lo stato di conservazione delle opere presenti nel Santuario - in particolare due gruppi scultorei lignei di epoca rinascimentale -. Sono attualmente in corso anche collaborazioni con aziende che hanno messo a disposizione la propria strumentazione per questo tipo di rilevazioni”.

Il progetto proseguirà nei prossimi mesi in modo da poter raccogliere una certa quantità di dati che possa essere rappresentativa anche dell'andamento stagionale degli inquinanti grazie anche ai nuovi sensori installati”.

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