Pubblicato il: 23/11/2022
Stefano Facchini, ricercatore di Astronomia e Astrofisica del dipartimento di Fisica “Aldo Pontremoli” dell’Università Statale di Milano

Stefano Facchini, ricercatore di Astronomia e Astrofisica del dipartimento di Fisica “Aldo Pontremoli” dell’Università Statale di Milano

L’European Research Council assegna a Stefano Facchini, ricercatore di Astronomia e Astrofisica del dipartimento di Fisica “Aldo Pontremoli” dell’Università Statale di Milano, uno Starting Grant di un 1,5 milioni di euro per il progetto UNVEIL - unveiling the infancy of planetary systems.

L’obiettivo di UNVEIL nel corso di cinque anni sarà quello di osservare le fasi di formazione dei nuclei e delle atmosfere dei pianeti al di fuori del sistema solare, con una massa simile a Saturno-Giove.

Studi osservativi attuali, infatti, hanno dimostrato che la formazione degli esopianeti è il risultato di un meccanismo estremamente efficiente, che porta ad avere un’ampia diversità nelle loro proprietà, ma al momento non si conoscono ancora i processi con cui questi nascono e si differenziano. In particolare manca ancora un’osservazione diretta di protopianeti mentre interagiscono con il loro ambiente natale, il che limita fortemente la comprensione dei meccanismi di formazione planetaria.

“Grazie alla combinazione dei dati che arriveranno dall’interferometro ALMA in Cile e dal telescopio spaziale James Webb con programmi osservativi guidati dal mio gruppo in grandi collaborazioni internazionali, UNVEIL rivelerà l'assemblaggio di pianeti massicci nei dischi a grandi raggi orbitali”, spiega Stefano Facchini. “I tempi sono maturi per rivelare direttamente pianeti in fase di formazione e osservare come le loro proprietà siano determinate dalla fisica e dalla chimica del loro ambiente natale”.

Più dettagliatamente, il team di UNVEIL si occuperà di valutare l'insorgenza di instabilità idrodinamiche che facilitano la formazione di nuclei planetari, di cercare i protopianeti nella cinematica del gas dei dischi e stimare la loro massa, di detettare i protopianeti nel medio infrarosso e determinare come si sono formati, e infine di collegare direttamente la chimica dei dischi alle abbondanze elementari delle atmosfere dei protopianeti.

 

 Woo Jin Kwon, ricercatore nato nella Corea del Sud, già  "post PhD" a Firenze con un progetto Marie S. Curie Action- Individual Fellowship 

Woo Jin Kwon, ricercatore nato nella Corea del Sud, già "post PhD" a Firenze con un progetto Marie S. Curie Action- Individual Fellowship

Sempre nel campo della fisica, alla Statale è stato assegnato l'Erc Starting Grant, del valore di 1,5 milioni, per il progetto di ricerca del ricercatore Woo Jin Kwon, intitolato "Quantum Vortex Simulator: from fundamental properties toward engineering mobility". Nato in Corea del Sud, Woo Jin Kwon conosce l’Italia per essere stato "post PhD" a Firenze con un progetto Marie S. Curie Action- Individual Fellowship nell’ambito dei gas fermionici nel biennio 2019-2021.

Il progetto sperimentale QUAVADIS di cui si occuperà Woo Jin Kwon che ha scelto la Statale e il suo dipartimento di Fisica "Aldo Pontremoli" come host institutionfarà luce sulla misteriosa dinamica dei vortici quantizzati e indagherà sui possibili modi di ingegnerizzare il loro moto. I vortici sono molto frequenti nella nostra vita di tutti i giorni, sia in natura che in tecnologia, e stanno al centro della fluidodinamica classica. Allo stesso tempo, i vortici giocano un ruolo essenziale nei fluidi e nei solidi quantistici, i cosiddetti superfluidi e superconduttori, determinando in modo fondamentale le loro proprietà di trasporto. Di conseguenza, approfondire la nostra conoscenza dei vortici quantistici è essenziale per raggiungere una migliore comprensione dei sistemi quantistici a molti corpi. 

 

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