Pubblicato il: 22/05/2017

La rivista Nature Astronomy pubblica uno studio di Università Statale di Milano e INFN che propone un nuovo modello realistico per stimare la massa di stelle di neutroni, oggetti compatti la cui densità supera di diverse volte quella nucleare.

Tra gli oggetti astrofisici esotici che popolano il nostro Universo, le stelle di neutroni spiccano per le condizioni estreme di densità, temperatura, campo magnetico e composizione della materia, permettendo di testare la nostra comprensione delle fasi più dense della materia adronica costituita da particelle soggette all'interazione forte, come protoni, neutroni e quarks.

Le pulsars, stelle di neutroni magnetizzate in rapida rotazione, emettono radiazione pulsata la cui regolarità supera quella degli orologi atomici. In molti casi, tuttavia, vengono osservati sporadici aumenti della frequenza di rotazione (glitches).

Quelli più grandi sono spiegati dalla presenza di un superfluido neutronico all'interno della stella, che accumula temporaneamente energia rotazionale per poi cederla improvvisamente alla crosta osservabile, accelerandola.

I pulsar glitches sono quindi una evidenza macroscopica della superfluidità nucleare in materia super-densa e permettono di investigare le sue proprietà.
"Future osservazioni di pulsar glitches in sistemi binari - commenta Pierre Pizzochero, autore dello studio e docente di Fisica nucleare e subnucleare in Statale - permetteranno di verificare e calibrare il modello, vincolando a loro volta vari parametri microscopici della superfluidità nucleare, la cui trattazione teorica è tuttora affetta da notevoli incertezze".

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