Pubblicato il: 20/10/2023
Chiara Vicentini, Mara Biasin, Irma Saulle.

Chiara Vicentini, Mara Biasin, Irma Saulle.

L'American Society for Histocompatibility & Immunogenetics (AHSI) ha assegnato il premio per il Best Research Paper of 2021 a Irma Saulle, Chiara Vicentini e Mara Biasin del Laboratorio di immunologia e biologia applicata dell’Università degli Studi di Milano, coautrici del paper “Antigen presentation in SARS-CoV-2 infection: the role of class I HLA and ERAP polymorphisms ”, pubblicato sulla rivista Human Immunology

Il premio, assegnato nel corso del meeting della AHSI, tenutosi dal 16 al 20 ottobre a San Antonio in Texas (USA), si inserisce nell’ambito delle ricerche condotte dall’Università Statale di Milano sulla differente resistenza e risposta immunitaria al virus del Covid-19.

A seguito dell’esposizione a un microrganismo vi sono soggetti naturalmente resistenti che non si infettano o sviluppano infezioni asintomatiche o paucisintomatiche, e soggetti che manifestano sintomi gravi, potenzialmente letali. Una serie di risultati ha documentato come ciò dipenda dall’assetto genetico dell’ospite, oltre che dall'efficacia della risposta immunitaria

Lo studio premiato ha illustrato il ruolo chiave giocato da MHC (Major Histocompatibility Complex), complesso maggiore di istocompatibilità di classe I nel controllare la suscettibilità e la progressione dell’infezione da SARS-CoV-2. Le molecole MHC legano gli antigeni e stimolano l’attivazione della risposta immunitaria che provvede all’eliminazione di virus e batteri, condizionando, di conseguenza, l’entità e la qualità della risposta immunitaria. 

Lo studio ha anche dimostrato come alcune diverse isoforme di particolari aminopeptidasi del reticolo endoplasmatico 1 (ERAP1) e 2 (ERAP2) responsabili del “taglio” dei peptidi antigenici che verranno poi legati alle molecole MHC, guidino la risposta immune verso SARS-CoV-2, condizionando il decorso clinico dell’infezione” - spiega Irma Saulle, una delle coautrici dello studio.

Il ruolo esercitato dagli ERAP nel contesto dell’infezione da SARS-CoV-2 è già al centro di studi condotti dal Laboratorio di Immunologia e biologia applicata diretto da Mara Biasin, docente di Biologia genetica, in parte finanziati anche dal Bando Cariplo Giovani ricercatori 2020 vinto da Irma Saulle con il progetto “ERAPs role in SARS-CoV-2 infection. Possible new molecular therapeutic targets”. 

Potendo influenzare qualitativamente e quantitativamente la risposta immunitaria è intuitivo comprendere come diverse molecole MHC e differenti isoforme di ERAP possano essere correlate alla suscettibilità individuale all’insorgenza di numerose malattie umane, comprese quelle provocate da agenti infettivi”, conclude la dottoressa Saulle. 

Il gruppo di ricerca guidato dalla professoressa Biasin ha inoltre dimostrato come isoforme di ERAP condizionino anche la gravità clinica di patologie non infettive e, in particolare, del diabete mellito tipo 2. 

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