Pubblicato il: 03/12/2025
Un momento dell'evento all'Università Bicocca

Un momento dell'evento all'Università Bicocca

Dai Digital twin delle reti idriche, utili a prevedere e ottimizzare i consumi, al LabXAS, che utilizza nuovi sistemi a raggi X in grado di analizzare materiali strategici per energia e industria; dal Milano Circularity Framework – un modello con 274 indicatori che ridisegna gli standard della moda circolare – ai Living Lab che monitorano biodiversità, aria, mobilità e sicurezza nelle strade milanesi, con ricadute immediate sulla qualità della vita urbana.  Sono alcuni dei progetti avviati nei tre anni dall’inizio del progetto MUSA- Multilayered Urban Sustainability Action, finanziato con 110 milioni di euro dal Mur, nell’ambito del Pnrr, presentati durante la prima delle due giornate dell’evento “MUSA, i percorsi dell’innovazione sostenibile”, che si è tenuta all’Università degli studi di Milano- Bicocca. 

Tra le presenze istituzionali, Giovanna Iannantuoni, Presidente MUSA Scarl; Alessia Cappello, Assessora Sviluppo Economico e Politiche del lavoro Comune di Milano; Carlo Salvato, Prorettore Vicario Università Bocconi; Marco Bocciolone, Delegato al Trasferimento Tecnologico Politecnico di Milano; Marina Brambilla, Rettrice Università degli Studi di Milano; Marco Orlandi, Rettore Università di Milano-Bicocca.  

MUSA è nata come un progetto ed è diventata un modello di cooperazione che ha saputo superare le barriere tra atenei, aziende e istituzioni. Un modello scientifico che ha lasciato un’impronta profonda e che vuole continuare a funzionare, portando prototipi e risultati oltre i confini di Milano, della Lombardia e dell’Italia stessa. MUSA è un’infrastruttura che continuerà a generare valore”, ha commentato Giovanna Iannantuoni.

"MUSA ha rappresentato, credo per la prima volta in modo così paradigmatico, un nuovo modo di fare ricerca e di produrre innovazione all’interno di un ecosistema corale, trasversale ad ambiti disciplinari e organizzativi diversi, che per tre anni hanno messo a fattor comune idee e metodi per pensare alla città del futuro - ha detto la rettrice della Statale, Marina Brambilla -.  MUSA si è consolidata come punto di riferimento per la ricerca scientifica e l'innovazione a livello locale e nazionale perché siamo riusciti, insieme, a cogliere una grande opportunità – che ci è stata data nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – quella di sviluppare una collaborazione scientifica interdisciplinare ed interuniversitaria e che ha attivamente coinvolto e coordinato l’impegno di molti attori diversi: oltre alla università, enti di ricerca, istituzioni, imprese, terzo settore e fondazioni"

La rettrice ha anche ricordato il contributo dell'Ateneo che ha mobilitato "numeri importanti: 13 dipartimenti coinvolti, 290 tra docenti e ricercatori, 100 unità di personale dedicato arruolato". 

Tre anni di Musa 

Il lavoro - che ha coinvolto oltre mille ricercatori e ricercatrici, 24 tra imprese e partner pubblici come Comune di Milano e Regione Lombardia - ha dato vita a 9 Living Lab e 5 Joint Lab, a 4 brevetti nei settori delle tecnologie energetiche, sensoristica avanzata, materiali innovativi e sistemi di monitoraggio urbano. Oltre 150 i progetti avviati durante i 3 anni di Musa. 

Tra questi, il digital twin delle reti idriche, sviluppato dal Politecnico di Milano in collaborazione con utility e partner industriali, che permette di creare repliche digitali delle infrastrutture idriche per prevedere consumi, monitorare guasti e ottimizzare la gestione della rete. Attraverso piattaforme sperimentali come E-NET e tecnologie di energy harvesting come GreenValve, il progetto sta accelerando il trasferimento tecnologico verso gestori e professionisti, aprendo la strada a sistemi idrici più resilienti e sostenibili. 

Tra le iniziative messe in campo, anche il progetto che prevede nuovi sistemi avanzati a raggi X, progettati per rendere accessibile in laboratorio una tecnica finora disponibile solo presso grandi infrastrutture di ricerca. Il progetto LabXAS – sviluppato al Politecnico di Milano – introduce infatti uno spettrometro da banco capace di analizzare materiali critici per energia, industria e transizione ecologica, riducendo costi, dimensioni e complessità rispetto alle strumentazioni tradizionali. Una tecnologia che accelera la caratterizzazione di nuovi materiali e amplia le possibilità di collaborazione tra università, imprese e centri di ricerca. 

I Living Lab e i Joint Lab rappresentano spazi di sperimentazione condivisa tra ricercatori, imprese e istituzioni: luoghi in cui si sviluppano prototipi e si testano soluzioni direttamente sul territorio o all’interno delle aziende partner. Tra le collaborazioni attive figurano/emergono Huawei, Infineon, Thales Alenia Space, Eni, Pirelli ed Edison. Tra i progetti di maggior impatto si distinguono i Social Inclusion Hub, che contrastano fragilità educative e divari digitali; le nuove piattaforme di sanità digitale per telemedicina e prevenzione; gli studi sulla geotermia da falda acquifera realizzati con il Comune di Milano; l’impianto fotovoltaico intelligente sviluppato con Edison nel Parco Nord – uno dei simboli della collaborazione tra ricerca, imprese e territorio – e la riqualificazione di Piazza della Scienza.  

Il 4 dicembre, l'evento a Palazzo Reale con uno sguardo rivolto al futuro dell’ecosistema. Dopo l’intervento della Presidente Iannantuoni, la presentazione del Piano Strategico Triennale del Direttore Generale di Musa Scarl Vittorio Biondi e il bilancio del Coordinatore scientifico Salvatore Torrisi, la premiazione dei sei poster più innovativi e delle sei PMI vincitrici del bando Next Generation PMI, attraverso cui MUSA ha messo a disposizione 150 mila euro a fondo perduto