Didattica da remoto
Con una indagine dedicata, l'Università Statale di Milano ha raccolto le opinioni degli studenti per un bilancio sulla "rivoluzione digitale" che ha improvvisamente investito la didattica nell'emergenza Coronavirus: per capire come è andata e per prepararsi al meglio nei mesi futuri. I risultati, anche in termini di partecipazione, sono più che incoraggianti e premiano la mobilitazione organizzativa e tecnologica promossa dall'Ateneo per fronteggiare la crisi.
Il Rettore Elio Franzini, rivolgendosi agli studenti il 5 marzo scorso a proposito dell’avvio della didattica da remoto in Statale aveva sottolineato la necessità di "esplorare strade sino a pochi giorni fa solo integrative" per "reagire e continuare il nostro lavoro comune", non mancando tuttavia di ribadire che "la nostra non è un'università on line: non lo sarà mai. Siamo un grande Ateneo internazionale, orgoglioso del lavoro che svolge, consapevole che l'attività didattica è ricca e complessa, e implica un rapporto diretto con i docenti, una frequentazione irrinunciabile delle aule e dei laboratori".
Ebbene, pur nella sua identità di grande ateneo multidisciplinare, per sua natura caratterizzato da bisogni e specificità di una didattica sicuramente plurale e variamente articolata nelle forme, la didattica online in Statale ha funzionato, e bene. Oltre l'85% degli studenti che ha partecipato all'indagine promossa dall'Ateneo esprime una valutazione positiva o decisamente positiva della didattica telematica sperimentata in questi mesi.
Al questionario che è stato disponibile online per una decina di giorni ed era rivolto agli iscritti triennali e magistrali hanno risposto 17.387 studenti, un campione significativo, circa il 70% di coloro che frequentano abitualmente le lezioni del secondo semestre, quantificabili in circa 25.000.
Gli studenti hanno avuto a loro disposizione nei due mesi circa 2.400 insegnamenti, frequentandone una media di quasi 4 insegnamenti ognuno; hanno sperimentato modalità diverse di fruizione, preferendo, anche se di poco, la modalità asincrona (49%) rispetto a quella in sincrono (45%) poiché è ritenuta maggiormente compatibile con gli impegni personali, perché minimizza problematiche di connessione e perché rende possibile riascoltare le lezioni. Quanto agli strumenti utilizzati - tra quelli messi a disposizione dall'Ateneo, Microsoft TEAMS, Piattaforma Ariel (già in uso), Zoom, Moodle, Skype - gli studenti ritengono più funzionale la piattaforma Microsoft nel 48% dei casi, seguito a ruota dalla Piattaforma d'Ateneo Ariel (32% delle preferenze) e da Zoom (14% circa).
Molteplici, nella parte dedicata agli aspetti di cui si sente più la mancanza, i richiami al contatto diretto con i compagni e con i professori, ma anche alle uscite didattiche e naturalmente alle attività di laboratorio.
Commenta il Rettore Elio Franzini: "Sono risultati che premiano lo sforzo costante dei colleghi e di tutta la compagine tecnica e amministrativa: la dimostrazione di come un grande Ateneo multidisciplinare, portatore di una ricchezza scientifica e formativa non sempre facile da gestire sotto il profilo organizzativo, abbia saputo concentrare le proprie risorse per reagire in una situazione assolutamente inimmaginabile. Ringrazio gli studenti, che continueremo ad ascoltare per proseguire e migliorare il nostro lavoro nei prossimi mesi".
La nostra didattica online in breve (dati aggiornati al 15 maggio 2020)
- Esami di profitto sostenuti:19.735
- Esami laurea: 3733
- Insegnamenti attivati online in forma mista (Zoom, Microsoft Teams, Ariel): 2.409
- Microsoft TEAMS: punte di 25.000 utenti al giorno
- Piattaforma ARIEL: 5.552 siti attivi di cui 1.100 attivati dall'inizio dell’emergenza; 31.000 contenuti didattici multimediali (videolezioni e audiolezioni) caricati in 1.650 siti didattici; media settimanale di 2.300.000 pagine visualizzate con 340.000 sessioni medie a settimana.
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