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I professori Gianguglielmo Zehender e Claudia Balotta con le ricercatrici Alessia Lai, Annalisa Bergna, Carla Della Ventura
Sono almeno 80 i ceppi di SARS-CoV-2 isolati dall'inizio dell'epidemia di COVID-19 dal gruppo di ricerca dell'Università Statale del Laboratorio di Malattie Infettive del dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche "Luigi Sacco", presso l'Ospedale Sacco, guidato dal docente Gianguglielmo Zehender e che coinvolge i prof. Massimo Galli e Claudia Balotta (oggi in pensione), e le ricercatrici Alessia Lai, Annalisa Bergna, Carla Della Ventura.
I risultati sono stati ottenuti nell'ambito del progetto "Mappatura molecolare dell’epidemia da SARS-CoV-2 nel Nord Italia", tra gli studi finanziati dal Fondo straordinario di Ateneo per lo Studio del COVID-19. Il progetto ha già prodotto una pubblicazione su Journal of Medical Virology e un secondo studio è in preparazione in questi giorni.
Il gruppo di ricercatori è impegnato, in particolare, nella tracciatura epidemiologica molecolare di SARS-CoV-2 attraverso l’isolamento del virus dal materiale biologico di pazienti affetti da COVID-19 ricoverati presso la Clinica di Malattie Infettive (Ospedale Sacco) e presso altri centri Clinici del Nord e Centro Italia e nella successiva caratterizzazione dei genomi virali attraverso Whole Genome Sequencing su piattaforma NGS. I genomi così ottenuti vengono quindi analizzati filogeneticamente utilizzando modelli di filodinamica e filogeografia per ricostruire l’origine dell’epidemia, definirne l’andamento e le traiettorie di dispersione nel territorio.
"Attualmente - spiega Gianguglielmo Zehender - abbiamo ottenuto l’isolamento e/o il sequenziamento di almeno 80 ceppi provenienti da vari ospedali lombardi (Milano, Bergamo, Brescia, Cremona) e di regioni vicine, quali Veneto, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Marche, Lazio. La tracciatura molecolare è fondamentale per ricostruire l’origine dell’epidemia da SARS-CoV-2 in Italia e le vie di dispersione del virus nel territorio. Inoltre, consente la stima di importanti parametri epidemiologici quali R0 o il tempo di duplicazione dell’epidemia, essenziali per valutare il potenziale di diffusione del virus e i risultati delle misure di contenimento dell’epidemia. Infine, le nuove sequenze genomiche italiane saranno depositate su database pubblici che svolgono un ruolo fondamentale nella sorveglianza di ceppi mutati e dei lignaggi virali a livello globale".
Lo studio multicentrico coinvolge numerosi centri clinici e laboratori specializzati nella cura e nello studio di COVID-19, tra cui: Università Vita Salute San Raffaele, Università degli Studi di Brescia, Università degli Studi di Siena, Università Politecnica delle Marche, ASST- Cremona, ASST Papa Giovanni XXIII Bergamo, Azienda Ospedale Università di Padova, Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lombardia ed Emilia Romagna, ASL Città di Torino, AUSL di Piacenza, Ospedale San Martino di Genova. Più di recente hanno aderito al progetto anche: Università La Sapienza e Università Tor Vergata di Roma, Università di Napoli, Università di Bari, CRO di Aviano.
Eventuali donazioni a favore di questo progetto potranno essere indirizzate a:
Università degli Studi di Milano
BANCA INTESA SANPAOLO, via Giuseppe Verdi, 8 - 20121 Milano
Conto Corrente 000000463971
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Causale del versamento: Erogazione liberale a favore di ricerche emergenza Coronavirus.
Contatti
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Gianguglielmo Zehender
Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche -
Massimo Galli
Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche0250319763
0250319764
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Claudia Balotta
DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOMEDICHE E CLINICHE "L. SACCO"0250319769
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