Pubblicato il: 13/05/2025
Impatto dei cambiamenti climatici sui “servizi ecosistemici” nelle aree montane.Foto di repertorio.

Impatto dei cambiamenti climatici sui “servizi ecosistemici” nelle aree montane. Foto di repertorio.

Le montagne, luoghi che ospitano la biodiversità e forniscono risorse vitali per milioni di persone nel mondo, si trovano ad affrontare sfide senza precedenti, secondo un recente studio dell’Università degli Studi di Milano, pubblicato sulla rivista Ecosystem Services.

Le alterazioni climatiche e ambientali minacciano a livello globale i servizi ecosistemici forniti dalle montagne, ossia tutti i benefici che gli ambienti naturali e semi-naturali forniscono all’uomo, quali acqua, aria pulita, cibo, ma anche protezione dalle inondazioni, sequestro del carbonio, impollinazione, habitat per specie animali e vegetali e luoghi ideali per attività ricreative di ogni tipo.

Il team di ricerca - composto da Sara Ioan, Francesca Roseo e Mattia Brambilla del dipartimento di Scienze e politiche ambientali della Statale in collaborazione con il centro di ricerca Ge.S.Di.Mont, attivo presso il Polo UNIMONT della Statale - ha selezionato 88 articoli scientifici sul tema, sui quasi 1200 emersi dalla ricerca in letteratura, mettendo in luce come il cambiamento climatico impatta su questi cruciali servizi.

Secondo i risultati dello studio, il 50% delle ricerche ha evidenziato effetti negativi o prevalentemente negativi, in particolare su biodiversità, servizi di approvvigionamento – come acqua, cibo, materie prime - e servizi culturali, come valore identitario, opportunità turistiche e ricreative. Al contrario, solo il 6% dei lavori riporta effetti prevalentemente positivi sui servizi ecosistemici presi in considerazione. 

Inoltre, analizzando la letteratura disponibile sul tema è emerso che la ricerca sinora svolta ha scarsamente preso in considerazione alcuni servizi ecosistemici e le interazioni tra servizi diversi, mostrando anche una distribuzione geografica sbilanciata. La maggior parte degli studi si concentra su aree come l’Himalaya e l’Europa Centrale, con poche analisi riguardanti regioni ad alta vulnerabilità climatica, comportando lacune conoscitive che impediscono di sviluppare strategie efficaci per far fronte ai drammatici cambiamenti in atto.

La situazione è emergenziale ma ci possono essere possibili soluzioni, “è necessario porre gli ecosistemi montani, i servizi ecosistemici e gli impatti che subiscono al centro dell’agenda delle regioni montane, tutelando la loro biodiversità, fondamentale anche per la vita quotidiana di milioni di persone che dipendono da questi ambienti”, sottolineano gli autori dello studio.

 

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