Pubblicato il: 14/04/2022
Attività di ricerca

Attività di ricerca

La rivista Cell and Developmental Biology pubblica uno studio delle Università degli Studi di Milano e di Torino e del CNR Napoli che apre la strada a una nuova comprensione delle cause di gravi malattie ereditarie come la sindrome di Kallmann e di Down, caratterizzate da infertilità maschile e femminile (ipogonadismo), assenza o diminuzione dell’olfatto (anosmia) e altri difetti dello sviluppo.

Lo studio, dal titolo Anosmin-1-Like Effect of UMODL1/Olfactorin on the Chemomigration of Mouse GnRH Neurons and Zebrafish Olfactory Axons Development, si inserisce, in particolare, nell’ambito degli studi sull’origine della perdita di fertilità in persone affette da malattie sindromiche e nasce dalla collaborazione tra i dipartimenti di Scienze farmaceutiche e di Scienze farmacologiche e biomolecolari della Statale di Milano, il dipartimento di Biotecnologie molecolari e Scienze per la salute dell’Università di Torino e l’Istituto di Bioscienze e BioRisorse del CNR di Napoli.

La causa principale della perdita della fertilità nella sindrome di Kallmann è la compromissione dello sviluppo e della migrazione dei neuroni che producono l'ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH), ormoni prodotti dall’adenoipofisi che regolano le funzioni riproduttive degli organi genitali maschili e femminili.

Il primo gene identificato responsabile della sindrome di Kallmann (ANOS1) – ci racconta Roberto Maggi, già docente di Fisiologia al dipartimento di Scienze farmacologiche e biomolecolari e responsabile del Laboratorio di neuroendocrinologia dello sviluppo in Statale -codifica per la proteina anosmin-1, risultata essere coinvolta nello sviluppo dei neuroni GnRH e delle connessioni olfattive. La mancanza di tale gene nei principali roditori utilizzati come modello sperimentale, ha finora impedito di studiare a fondo il ruolo svolto da anosmin-1 e molti studi si sono concentrati sul possibile sostituto di anosmin-1 in tali animali”.

Nello studio pubblicato il team di ricerca è riuscito quindi a dimostrare che olfactorin, il prodotto del gene UMODL1 (uromodulin-like 1) espresso nella regione olfattiva del topo lungo il percorso migratorio dei neuroni GnRH, condivide una spiccata similitudine strutturale e funzionale con anosmin-1.

Siamo riusciti a dimostrare che olfactorin si comporta in modo del tutto simile ad anosmin-1 stimolando la migrazione dei neuroni GnRH in vitro così come lo sviluppo del sistema GnRH e olfattivo del modello animale di zebrafish – prosegue il professor Maggi. È interessante notare che nell’uomo il gene UMODL1 è presente sul cromosoma 21, notoriamente coinvolto nella eziopatogenesi della Sindrome di Down, e circa il 40% dei pazienti affetti da tale sindrome presentano difetti riproduttivi e olfattivi, non ancora spiegati”. Lo studio – conclude Roberto Maggi - propone quindi olfactorin come un ulteriore fattore coinvolto nello sviluppo dei sistemi olfattivo e GnRH possibilmente coinvolto nell’insorgere sia della Sindrome di Kallmann che di Down”.

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