Pubblicato il: 01/03/2024
Un momento di TourismA, il salone annuale di archeologia e turismo culturale

Un momento di TourismA, il salone annuale di archeologia e turismo culturale

 Il coinvolgimento e l’impegno delle archeologhe e degli archeologi dell'Università Statale di Milano per lo studio, la comunicazione e la valorizzazione delle antiche civiltà dell’Asia occidentale e dell’Egitto sono stati al centro di diversi eventi e incontri durante TourismA, il salone annuale di archeologia e turismo culturale, che si è svolto dal 23 al 25 febbraio al Palacongressi di Firenze.

Luca Peyronel, docente di Archeologia e Storia dell'Arte del Vicino Oriente Antico della Statale, e direttore della Missione Archeologica nella Piana di Erbil (Regione del Kurdistan iracheno) e del Progetto Archeologico Italiano a Kültepe (Turchia) ha organizzato e coordinato, nella giornata del 23 febbraio, ITER 2024 – Archeologia Patrimonio e Ricerca italiana all’estero, un evento in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Ufficio VI – Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale), in cui sono presentate le ricerche italiane all’estero in siti di grande importanza per la valorizzazione del patrimonio culturale mondiale. 

In un viaggio che ha toccato quattro continenti sono state raccontate le sfide dell’archeologia globale attraverso il lavoro scientifico di scavo e ricognizione, il rapporto con le comunità, gli interventi di restauro, i progetti di comunicazione e valorizzazione. 

Ad aprire ITER il progetto archeologico condotto da Patrizia Piacentini, docente di Egittologia all’Università Statale di Milano, nella necropoli dell’Aga Khan ad Aswan, in Egitto, presentato da Massimiliana Pozzi, vice-direttrice di EIMAWA (Egyptian Italian Mission at West Aswan).  A cinque anni dalla sua nascita la missione inizia a valutare i risultati raggiunti: la messa in sicurezza del sito con i primi interventi di emergenza, l’illuminazione delle tombe, e persino la piantumazione di un boschetto di acacie e alberi di hennè, per offrire una sistemazione più confortevole ai tre guardiani che con turni di sorveglianza vigilano giorno e notte la necropoli; la ricognizione e lo scavo delle prime quattro tombe, attività che ha offerto l’occasione di esercizio formativo sia per giovani archeologi egiziani sia italiani; l’organizzazione del team multidisciplinare guidato da ricercatori in ogni area di indagine, dall’antropologia fisica alla chimica sui materiali, dal restauro alle scienze informatiche e la geomatica; il coinvolgimento della popolazione locale, a partire dai più piccoli, con la partecipazione di  EIMAWA al ‘Children’s Day’ del Museo Egizio del Cairo; i prossimi obiettivi dal site managment plan, per rendere il sito visitabile, alle pubblicazioni scientifica e ad una mostra 3D per comunicare a un pubblico vasto le scoperte più significative della missione.

A moderare gli incontri assieme al professor Peyronel, Gianluca Biscardi del Ministero Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, mentre il Consigliere Paolo Andrea Bartorelli, responsabile dell’Ufficio VI della Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero, ha concluso i lavori, sottolineando il ruolo fondamentale dell’archeologia italiana all’estero – ben 279 le missioni sostenute o patrocinate dal Ministero – per lo sviluppo di una diplomazia culturale e la cooperazione internazionale in relazione al patrimonio culturale mondiale. 

Il professor Peyronel, in qualità di membro della giunta delle Federazione delle Consulte Universitarie di Archeologia, ha inoltre partecipato all’organizzazione degli Stati Generali dell’Archeologia, una due giorni con molti contributi che hanno permesso di fare il punto sull’archeologia oggi in Italia. Le sessioni hanno riguardato la tutela e la legislazione, la formazione e la ricerca, l’archeologia nei territori, la gestione e valorizzazione di musei, parchi e aree archeologiche e infine l’archeologia pubblica tra comunicazione, partecipazione e rapporto con le comunità.

In particolare, nell’occasione, Luca Peyronel ha presentato assieme al professor Emanuele Papi, Direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene, un quadro generale dell’archeologia italiana all’estero, sottolineando l’impegno in particolare nelle aree del Mediterraneo e del Vicino Oriente – il numero più consistente di missioni è in Iraq, seguito dalla Grecia e poi dalla Turchia – e il ruolo fondamentale svolto dai progetti condotti dalle Università.  

L’archeologia pubblica è stata al centro di molti interventi durante i tre giorni di TourismA.  “Per qualunque ricerca archeologica – spiega il professor Peyronel è fondamentale la costruzione di uno spazio di relazioni nella società contemporanea, che tenga conto tanto delle specificità locali e territoriali in cui si opera quanto della dimensione globale. Questa attenzione al ruolo ‘pubblico’ dell’archeologia è testimoniata in Statale dall’insegnamento in ‘Archeologia pubblica e valorizzazione dei beni storico-archeologici’ alla Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici”. Si aggiungono, in questo senso, le attività che lo stesso docente della Statale svolge soprattutto nel campo della comunicazione, dal lavoro teatrale e video, come nell’adattamento del poema mesopotamico di Gilgamesh, alla consulenza per il programma ‘Italia viaggio nella bellezza’ di Rai Storia e al progetto ArCOA (Archivi e Collezioni dell’Oriente Antico, in collaborazione con il CNR), per la diffusione della conoscenza delle civiltà vicino-orientali attraverso le collezioni di reperti presenti nei musei italiani. 

Presenti a TourismA anche allieve e allievi della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici della Statale e studentesse e studenti della laurea magistrale in Archeologia. Due di loro, Marco Roversi e Fatima Hidri, grazie ad una collaborazione con TourismA avviata alcuni anni fa, hanno svolto uno stage lavorando con lo staff del salone per curare le interviste e la comunicazione social durante l’intero evento. 

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