Pubblicato il: 23/12/2016

Pubblicati nel volume Climate and cultural change in prehistoric Europe and the Near East i risultati della missione geo-archeologica condotta, tra il 2007 e il 2011, dal dipartimento di Scienze della Terra "A. Desio" dell’Università degli Studi di Milano, nell’area attualmente occupata dalla città di Palmira (Siria) e nel territorio circostante, in collaborazione con l’Università di Udine e il Direttorato per le Antichità di Damasco,

Lo studio era focalizzato sulla Preistoria della regione allo scopo di investigare le variazioni climatiche avvenute negli ultimi 60000 anni e studiare la risposta delle comunità archeologiche in termini di distribuzione degli insediamenti e di sfruttamento delle risorse naturali.

I dati ricostruiscono l’evoluzione dalla zona a partire dalla fine dell’Ultimo Massimo Glaciale e per i primi millenni dell’Olocene (circa tra 18000 e 8000 anni fa), quando l’ampia depressione di Palmira era occupata da un lago e abitata da popolazioni di cacciatori.

Con il successivo calare del livello del lago, a causa del diminuire delle precipitazioni, ha le acque si sono arricchite in sali, fino ad assumere l’attuale condizione di lago salino (sebkha).

Con la progressiva aridificazione di Palmira, le comunità antropiche si sono via via concentrate lungo una fascia di territorio caratterizzata da sorgenti che coincide con i limiti dell’oasi attuale.

Proprio in questa fase, circa 8000 anni fa, nasce il primo insediamento stabile all’interno dell’oasi di Palmira, costituito da un tell (un villaggio pluristratificato) che ha evidenziato anche le prime tracce di attività agricola nell’area.

Questo primo nucleo insediativo rappresenta l’embrione di quella che sarebbe divenuta una delle più splendide città del Medio Oriente in epoca classica, e il suo studio avrebbe potuto garantire importanti informazioni sui processi di sedentarizzazione e neolitizzazione, ma le recenti vicende che stanno sconvolgendo il territorio siriano hanno interrotti i lavori di terreno.

Ciononostante, il lavoro condotto dal dipartimento di Scienze della Terra "A. Desio" nell’oasi di Palmira e a i suoi margini offre un quadro innovativo del paesaggio culturale della regione evidenziando il momento di formazione dell’oasi moderna e la nascita di un insediamento agricolo stabile, che rappresenta un tesoro culturale di valore universale, ormai tristemente noto per essere uno dei simboli del conflitto in corso, della tragedia vissuta dal popolo siriano e del grave pericolo che corre l’intero patrimonio culturale di quella terra.

Per informazioni
Università degli Studi di Milano
Dipartimento di Scienze della Terra "Ardito Desio"
Prof. Mauro Cremaschi, Dott. Andrea Zerboni
Tel. 02 503 15292
mauro.cremaschi@unimi.it 
andrea.zerboni@unimi.it