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Aldo Pontremoli e Giuseppe Occhialini
“Pontremoli and Occhialini’s scientific legacy” è il titolo dell’incontro in programma il 12 novembre, presso l’Istituto Lombardo Accademia Scienze e Lettere di via Brera 28, dalle ore 9.30.
L’evento, organizzato in occasione del Centenario dell’Università Statale di Milano dall'Ateneo milanese in collaborazione con la Società Italiana di Fisica, l'INFN e l’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere intende ricordare due scienziati che hanno gettato le basi per molte ricerche contemporanee di fisica – Aldo Pontremoli e Giuseppe Occhialini – ponendoli in un dialogo ideale tra passato e prospettive future.
A introdurre l’incontro saranno gli interventi di Angela Bracco, docente dell’Università Statale e presidente della Società italiana di Fisica, di Giovanni Onida, prorettore vicario della Statale, Stefano Maiorana, presidente Istituto Lombardo di Scienze e Lettere di Milano, Paolo Milani, direttore Dipartimento di Fisica “Aldo Pontremoli”, Mauro Citterio, direttore della sezione di Milano dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Milano. A seguire - al mattino e al pomeriggio fino alle 18.30 - le quattro sessioni, con interventi di numerosi studiosi, tra cui i docenti della Statale, in cui sono articolati i lavori.
Di seguito un ritratto dei due scienziati, di grande importanza anche per la storia dell’Università Statale.
Aldo Pontremoli, a cui è intitolato il dipartimento di Fisica dell’Università Statale di Milano, fu il fondatore del primo istituto di fisica dell’Ateneo, l’Istituto di Fisica Complementare, nel 1924. Laureatosi a Roma con Orso Mario Corbino e specializzatosi a Cambridge nei laboratori di Ernest Rutherford, Pontremoli fu chiamato a Milano, la sua città natale, per creare la prima scuola di fisica. Grazie agli ingenti finanziamenti ottenuti da enti pubblici e privati, in primis la Banca Popolare di Milano, Pontremoli creò un laboratorio di radiologia per lo studio delle radiazioni e delle loro applicazioni all’industria e alla medicina in collaborazione con l’Istituto Vittorio Emanuele III per lo studio e la cura del cancro (l’attuale Istituto nazionale dei tumori).
In particolare, le ricerche condotte dal suo gruppo di ricerca sulle applicazioni mediche delle radiazioni portarono alle definizioni dosimetriche adottate poi in tutta Italia. Pontremoli fu nella terna vincitrice, insieme a Enrico Fermi e a Enrico Persico, del primo concorso italiano di Fisica Teorica e contribuì all’immediata introduzione della meccanica quantistica nell’insegnamento universitario. Appassionato di voli su pallone, già sperimentati da soldato durante la prima guerra mondiale, Pontremoli fu coinvolto da Umberto Nobile nell’organizzazione della prima spedizione scientifica in Artide a bordo del dirigibile Italia nel 1928. Pontremoli progettò, costruì e testò parte della strumentazione da usare in condizioni climatiche estreme. Durante il terzo viaggio che aveva condotto la spedizione a sorvolare il Polo Nord avvenne l’incidente che portò all’urto del dirigibile sulla banchisa. Mentre parte della spedizione fu scaraventata sulla banchisa, Pontremoli e altri membri rimasero intrappolati nel dirigibile che riprese quota e scomparve, mai più ritrovato.
Giuseppe Occhialini fu chiamato come professore di Fisica Superiore a Milano nel novembre 1952. Aveva alle spalle una importantissima carriera scientifica. Negli anni ’30 aveva lavorato per tre anni al Cavendish Laboratory a Cambridge con Patrick Blackett con cui aveva inventato la camera a nebbia controllata che permise loro la scoperta della trasformazione di energia in massa con la produzione di una coppia di particella-antiparticella dalla trasformazione di un raggio gamma, e l’interpretazione del positrone nel contesto della teoria di Dirac. Nel 1945-48 aveva lavorato ai H.H. Wills Physics Laboratory a Bristol con Cecil Frank Powell. A Bristol, Occhialini contribuì allo sviluppo della tecnica delle emulsioni nucleari che condusse il gruppo alla scoperta del pione, la particella di scambio dell’interazione nucleare forte. Occhialini proseguì gli studi con le emulsioni nucleari a Bruxelles, Genova e Milano nel corso degli anni ’50 durante i quali fu uno dei principali organizzatori di voli di pacchi di emulsioni su pallone ad alta quota che vedevano coinvolti diversi laboratori europei.
Dal 1960 Occhialini fu tra i fondatori della fisica spaziale contribuendo alla fondazione e alla gestione delle istituzioni spaziali italiane ed europee. Si occupò di ricerche su strumentazioni da portare nello spazio su missile e satellite, in particolare per lo studio dei fotoni gamma, ponendolo tra i padri dell’astronomia gamma. Questi studi culminarono con il lancio del satellite COS-B nel 1975 che fornì la prima mappa completa del piano della nostra galassia.
Nei Materiali allegati il programma del convegno.
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Leonardo Gariboldi
Dipartimento di Fisica Aldo Pontremoli
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