Come membri della comunità accademica cui Giulio Regeni apparteneva, avvertiamo la necessità di esprimere il nostro dolore per la sua morte, la nostra vicinanza alla famiglia e la nostra preoccupazione per la situazione di privazione di libertà e di repressione venuta inequivocabilmente alla luce con la sua scomparsa.
Vogliamo unire la nostra voce a quella degli altri studiosi che si stanno mobilitando in tutto il mondo per chiedere l'accertamento della verità sulla sua morte, oltre che sugli altri casi di torture e morti in detenzione verificatisi in Egitto e denunciati dalle associazioni umanitarie in questi mesi.
Chiediamo anche un intervento forte del nostro Governo a difesa della libertà accademica e della sicurezza dei ricercatori e l'impegno a proseguire nelle indagini, in modo che i responsabili di questi crimini possano essere identificati e assicurati alla giustizia.
Chiediamo, infine, al nostro Governo che non vi sia alcuna indulgenza verso il ripetersi di gravi violazioni dei diritti umani, quali quelle sulle quali il nostro giovane collega stava cercando di far luce, pagando con la vita il suo coraggio e il suo impegno civile.
Per sottoscrivere, collegarsi al link della Lettera aperta.
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