Pubblicato il: 13/05/2025
Alberto Bentoglio, docente di Discipline dello spettacolo della Statale, presenta i progetti dell'Ateneo a Expo Osaka

Alberto Bentoglio, docente di Discipline dello spettacolo della Statale, presenta i progetti dell'Ateneo a Expo Osaka

Cinque università italiane per raccontare, con uno sguardo rivolto al futuro, la ricchezza del nostro patrimonio culturale. Dal 6 al 10 maggio 2025, nell’ambito di Expo Osaka e all’interno del Padiglione Italia, ha aperto Make Italian Culture Alive (MICA), un progetto d’eccellenza sostenuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca, che ha unito l’Università Ca’ Foscari Venezia (capofila), l’Università Statale di Milano, l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, Sapienza Università di Roma e con la partecipazione della Fondazione CHANGES.

Il progetto è stato inaugurato martedì 6 maggio, dalle 16 alle 18, nella Sala Multimediale Conferenze del Padiglione Italia, aprendo un ricco programma di talk, installazioni e laboratori che hanno animato la settimana. Il cuore di MICA è stato concepito come un’esperienza immersiva e interattiva che, attraverso l’integrazione di intelligenza artificiale, didattica innovativa e arti performative, ha puntato a rafforzare il legame culturale tra Italia e Giappone. Il pubblico è stato coinvolto in laboratori interattivi, installazioni multimediali e presentazioni di progetti di ricerca all’avanguardia, tra cui RePAIR, CHANGES e iNEST. 

L’Università Statale di Milano ha partecipato con un doppio appuntamento, il 9 e 10 maggio, con Alberto Bentoglio, docente di Discipline dello spettacolo della Statale, e Principal Investigator dello Spoke 2Creativity and Intangible Cultural Heritage”. Al centro dei suoi interventi il valore del patrimonio culturale immateriale e il ruolo della creatività contemporanea nella sua valorizzazione. 

Sono stati condivisi i temi di ricerca affrontati nel progetto, con particolare attenzione alla sostenibilità, alle performing arts, alla transizione digitale, alla diversità linguistica, alla musica – anche nella prospettiva della ricerca etnomusicologica – e al cinema come forma espressiva e archivio di memoria culturale. Uno spazio specifico è stato inoltre dedicato alla riflessione su esperienze di ricerca applicata nei settori delle arti performative, della musica, del cinema, dei media audiovisivi, del design, della moda e dell’artigianato, con l’obiettivo di rendere vivo e accessibile il patrimonio culturale immateriale attraverso approcci partecipativi e multidisciplinari.

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