Pubblicato il: 02/12/2021
Maria Letizia Giorgetti, docente di Economia applicata all'Università Statale di Milano

Maria Letizia Giorgetti, docente di Economia applicata all'Università Statale di Milano

Maria Letizia Giorgetti, docente di Economia applicata del dipartimento di Economia, Management e Metodi Quantitativi (DEMM) dell’Università Statale di Milano è stata scelta tra i componenti del neonato nucleo di dieci esperti di politica industriale del Ministero dello Sviluppo Economico.

Costituito in attuazione dell’articolo 39 del Decreto Rilancio del 2020, il nucleo si occuperà di “elaborare analisi e studi nei settori delle attività produttive a supporto degli organi di indirizzo politico, raccolta di dati statistici, elaborazione di proposte di policy e quindi misure e incentivi di politica industriale”.

 “Sono molto contenta per l’incarico perché mi permette di tradurre in pratica, ciò che studio da anni. Credo fortemente che la ricerca debba essere finalizzata a produrre degli effetti positivi per la collettività e non restare chiusa nelle aule universitarie con grossi rischi di autoreferenzialità. Università imprese ed istituzioni devono fortemente collaborare soprattutto in questo momento storico di ridefinizione dei confini di  Stato e mercato alla luce delle trasformazioni digitali ed ecologiche a cui siamo chiamati”, spiega la professoressa Giorgetti con cui abbiamo approfondito i temi legati al rilancio dell’industria italiana e le prospettive di sviluppo.

 Quali sono le priorità oggi di politica industriale nel nostro Paese?

Le priorità sono anzitutto avere una visione prospettica di medio e lungo periodo, non più una gestione emergenziale, come è stato fatto per lungo tempo, di dove vogliamo andare data la nostra situazione di partenza. Industry 4.0 e  Trasformazione 4.0 sono, al contrario,  un ottimo esempio di lungimiranza.
Per anni il termine politica industriale è stato bandito, come se fosse per forza sinonimo di dirigismo statale, per fortuna ora non lo è più, anzi assistiamo oggi nel post pandemia (o speriamo tale)  ad una grande invocazione del ruolo dello Stato. La storia però dovrebbe insegnarci qualcosa, per non incorrere nei famosi corsi e  ricorsi storici di vichiana memoria. Credo che una buona politica industriale la si attui con un sapiente mix di interventi verticali per macro settori ed interventi orizzontali trasversali a tutti i settori, in cui mercato e Stato si aiutano tra loro.

Quali sono le strategie da adottare per il rilancio della politica industriale nel nostro Paese?

Occorre una duplice policy in questo momento: puntare su settori di forza del manifatturiero  in Italia (scelti bottom-up, cioè dal mercato) ed in coordinamento con i settori strategici europei, individuati nel "New Industrial Strategy for Europe", insieme a misure, green e digitali, trasversali (orizzontali) a tutti settori,  volte a promuovere il passaggio endogeno delle singole imprese a classi di imprese caratterizzate da una risposta alla crisi più proattiva. Classi di imprese, in base alle proattività alla crisi,  individuate trasversalmente ai settori, dal nostro Istituto di Statistica Nazionale, nelle analisi condotte durante la pandemia ed il post pandemia.

La pandemia ha messo in difficoltà l’economia del nostro Paese e non solo. Si possono anche cogliere occasioni per lo sviluppo del settore industriale?

La ridefinizione delle filiere determinata dalla pandemia può essere l’occasione giusta in cui si potenzia la collaborazione tra grandi e piccole medie imprese nei vari settori industriali, la grande trasformazione in corso deve essere un’occasione per cercare di gestire in modo più vantaggioso il nostro nanismo dimensionale, spesso citato solo come  elemento di debolezza. Le imprese hanno bisogno di tempo per cambiare e crescere, ma devono  avere una forte volontà per farlo: sta alla buona  politica industriale, che è anche politica della formazione, capire i mercatiintervenire per correggerne le distorsioni e creare le condizioni per promuovere cambiamenti endogeni e consapevoli da parte delle imprese stesse.

 

Il nucleo di esperti istituito presso il Mise è composto da: Alessandro Capocchi, Rossana Cotroneo, Carmela D’Amato, Manfredi De Vita, Valentina Feliziani, Maria Letizia Giorgetti, Gabriella De Stradis, Fabio Pammolli, Andrea Pia, Tullio Tolio.

Contatti

  • Maria Letizia Giorgetti
    Dipartimento di Economia, Management e Metodi Quantitativi