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In pronto soccorso
Valutare l'impatto dei positivi asintomatici sulla popolazione ospedaliera, nel periodo dal 12 al 19 luglio 2022, corrispondente al picco della ondata Omicron 4/5, è l'obiettivo di uno studio appena concluso e condotto da un team di ricerca di ASST Santi Paolo e Carlo e Università degli Studi di Milano: su 2.560 accessi ai Pronto Soccorso degli Ospedali San Carlo e San Paolo di Milano, dimostra lo studio, il 4.8% degli accessi è risultato positivo al tampone nasofaringeo ma solo poco più dell’1% di chi non presentava patologie non direttamente correlate al COVID era positivo.
I risultati dell'analisi arrivano dall'indagine avviata da Carlo La Vecchia, docente di Statistica medica della Statale di Milano, in collaborazione con Davide Chiumello, direttore del Dipartimento di Emergenza e Urgenza dell'ASST dei Santi Paolo e Carlo, coadiuvato da Alberto Giovanni Gerli del dipartimento di Scienze della salute dell'Ateneo milanese per l'analisi dei dati.
Secondo l'indagine, su un totale di 122 postivi (pari al 4.8% degli accessi totali), 97 persone (il 79.5% del campione) si sono recate al Pronto Soccorso per patologie correlate a una sintomatologia COVID e soltanto 25 si sono rivolti al PS per altre patologie, scoprendo poi di essere positivi al tampone.
Questa indagine indica che la pandemia da COVID-19 continua ad avere un impatto molto forte sulla popolazione, non solo a livello di contagi, ma anche di ricoveri ospedalieri e decessi: solo una bassa percentuale (in base ai dati raccolti il 20%) dei ricoveri sono di pazienti positivi al tampone asintomatici mentre i rimanenti sono in ospedale per patologie correlate al COVID. Spiega Il professor Stefano Centanni, direttore del Dipartimento Cardio Respiratorio dell'ASST Santi Paolo e Carlo e docente di Malattie del Sistema respiratorio presso l’Università degli Studi di Milano, che ha partecipato alla ricerca: "L'analisi che emerge da questi dati suggerisce di porre ancora grande attenzione alle possibili evoluzioni nel prossimo autunno/inverno in cui le condizioni climatiche potrebbero variare l'impatto clinico del virus".
Permane una quota di positività della popolazione, ma si può stimare che soltanto tra l'1% e il 3% della popolazione è attiva senza saperlo. "Il quadro epidemiologico è in miglioramento" – precisa il professor Carlo La Vecchia – "abbiamo raggiunto il picco dei positivi e nelle prossime settimane dovremo assistere a un rallentamento di contagi. Questa variante BA.4/5 ha creato una immunità sulla popolazione molto alta, con un numero di contagiati reali superiore ai numeri registrati: poiché oltre agli asintomatici vanno considerati i pauci sintomatici guariti in pochi giorni senza richiedere accesso alle strutture sanitarie. Tuttavia gran parte dei ricoverati lo sono per e non con il COVID. La bassa frequenza di positivi asintomatici apre inoltre quesiti sulla utilità ora del contact tracing".
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