Pubblicato il: 28/02/2022
Immagine tratta da Pixabay

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"Miocarditi e pericarditi nell’era del Covid-19" è il tema del convegno in programma l’8 marzo (dalle ore 14.30) nella Sala Napoleonica di via Sant’Antonio 12, e trasmesso online sul canale YouTube della Società scientifica di Medicina Interna FADOI.

Il convegno è organizzato da Antonio Brucato, docente del dipartimento di Scienze biomediche e cliniche 'Luigi Sacco' dell’Università Statale di Milano e direttore di Medicina Interna dell’Ospedale Fatebenefratelli, insieme al collega Fabrizio Oliva, direttore della Cardiologia 1 dell’Ospedale Niguarda, e sostenuto dalla associazione di pazienti GILP onlus (Gruppo Italiano Lotta alle Pericarditi-Onlus) e sarà un importante momento di approfondimento su un tema di grande attualità per fare chiarezza, grazie ai massimi esperti italiani, su dati e studi riguardo a pericarditi e miocarditi contro le fake news.

Sia il Covid che i vaccini contro il Covid-19, infatti, sono stati associati a un aumentato rischio di ammalarsi di pericardite e miocardite. I relatori chiariranno i dati emersi dalla pratica clinica. Nei due anni dell’"era Covid", in Italia si è assistito effettivamente a un aumento superiore all’atteso dei malati di pericardite, sia a causa del virus, sia in seguito alla vaccinazione con vaccini a mRNA. In particolare: il 5% dei pazienti affetti da Covid si ammalano di pericardite o miocardite; i vaccini a mRNA, invece, danno un rischio di pericardite o miocardite molto basso, intorno a 2-3 casi su 100.000 vaccinati, un po’ più alto tra i giovani maschi.

Partendo da queste osservazioni, e sostenuta anche dalle richieste dei pazienti stessi, la recente pratica clinica di centri di riferimento che seguono persone affette da malattie del pericardio ha osservato che la grande maggioranza dei pazienti seguiti per pregressa pericardite ha scelto comunque di vaccinarsi,  e che  il 5-10% di questi pazienti subiscono una recidiva dopo il vaccino. Tali recidive sono spesso lievi e vengono superate con una modifica della terapia in corso. Questo suggerisce che i vaccini per il Covid, soprattutto quelli a mRNA, possono avere un ruolo nel riaccendere la pericardite nei soggetti che già l’avevano sperimentata in passato per motivi non legati al Covid. Si tratta comunque di forme abbastanza lievi e ben gestibili. Gli stessi pazienti che hanno avuto recidive quasi sempre completano il ciclo vaccinale o comunque ripeterebbero il vaccino.

Nella nostra pratica clinica recente si sono verificate per lo più di forme di pericardite lieve, che raramente hanno richiesto il ricovero in ospedale e si sono risolte grazie alla terapia prevista in questi casi. A riprova di ciò soltanto un paziente, tra quelli che hanno avuto una recidiva, ha rifiutato ulteriori dosi di vaccino”, evidenzia il professor Antonio Brucato.

In questi due anni si sono accumulate notevoli conoscenze sulle pericarditi e miocarditi legate al Covid o ai vaccini, grazie alla numerosa casistica e agli studi portati avanti in tutto il mondo, nonché alle pressioni delle associazioni dei malati, prima tra tutte il GILP (Gruppo Italiano Lotta alla Pericardite). Questi dati saranno al centro dei lavori del convegno, articolato in tre sessioni.

È molto importante che in Italia cresca sempre più la conoscenza delle pericarditi, soprattutto da parte dei medici - osserva, infine, Claudia Tortorizio, presidente di GILP - perché questo porterà sicuramente ad estendere la rete dei centri dedicati alla cura di questa patologia e aumenterà le probabilità di ricevere in tempi brevi una diagnosi corretta. Mai come in questo periodo abbiamo ricevuto segnalazioni e richieste di aiuto dei pazienti, molti dei quali faticano a trovare ascolto: noi cerchiamo di rispondere indirizzandoli presso le strutture specializzate, che per fortuna stanno aumentando. Mi auguro – conclude - che questo convegno possa costituire un importante tassello verso una sempre maggiore consapevolezza del problema e dell’impatto che ha sulla vita dei pazienti”.

Il programma del convegno

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