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Il gruppo di ricerca del progetto Nano.Ultron
Si chiama Nano.Ultron il progetto che studia l’impatto delle nanoplastiche sulla salute umana, in particolare sulle ossa, e che è stato tra i protagonisti della puntata del 14 luglio 2025 del programma televisivo NOOS – L’avventura della Conoscenza, condotto da Alberto Angela, disponile anche su RaiPlay (minutaggio: 1 ora e 50 minuti).
Il progetto Nano.Ultron, coordinato da Lavinia Casati, ricercatrice presso il Laboratorio di Patologia generale del dipartimento di Scienze della salute diretto da Raffaella Chiaramonte, vede la partecipazione di diverse ricercatrici della Statale, tra cui Natalia Platonova, Valentina Citro, Domenica Giannandrea e Giulia Sauro, e coinvolge anche i gruppi di ricerca di Marco Parolini del dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università Statale e di Martina Chiu del dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma, in un’ottica One Health.
“L’obiettivo di Nano.Ultron – ci racconta Lavinia Casati - è quello di indagare l’impatto delle nanoplastiche sulla salute umana, in particolare nell’ambito del microambiente osseo. Con questo progetto puntiamo a comprendere come le nanoplastiche, una volta penetrate all’interno delle cellule, possano alterare sia i processi intracellulari sia la comunicazione intercellulare, elemento fondamentale per l’equilibrio del microambiente. Nel caso particolare del contesto osseo, ad esempio, Nano.Ultron valuta il duplice impatto delle nanoplastiche sia in un osso sano, sia in un osso patologico, come ad esempio il microambiente osseo tumorale associato al mieloma multiplo”.
Il progetto ha una durata di due anni (2024-2026) e si caratterizza per un’attenzione particolare verso la divulgazione delle ricerche svolte sia attraverso l’organizzazione di iniziative di public engagement nelle scuole, sia attraverso la pagina @nano.ultron su Instagram per continuare a sensibilizzare il pubblico più ampio sul tema, raccontando il progetto.
Tra le attività nelle scuole, il team di ricerca ha allestito un laboratorio di ricerca presso la Scuola Primaria Enrico Fermi di Cusano Milanino, dove le classi seconde, terze e quarte hanno potuto imparare a utilizzare un ingranditore, a estrarre il DNA dal kiwi o a costruire una cellula 3D.
“Durante un percorso di nove mesi (da febbraio a novembre 2024) – prosegue la dottoressa Casati – abbiamo portato a scuola il metodo scientifico, chiedendo ai bambini e alle bambine di formulare un'ipotesi per rispondere alla domanda: "La terra è viva?", attraverso l’analisi all’ingranditore di campioni di origine naturale o antropica diffusi nel giardino della scuola. Abbiamo osservato, inoltre, come piccoli organismi acquatici, come le pulci d'acqua, mangiano le nano e microplastiche e, per sensibilizzare, abbiamo visto il video dal titolo “Montagne di Plastica” del regista Manuel Camia, realizzato insieme al Prof. Parolini sulla diffusione di plastica nei ghiacciai”.
I piccoli e le piccole scienziate in erba sono state anche coinvolte nell’elaborazione di un logo per il progetto Nano.Ultron, da cui ne è nato un concorso che ha permesso di scegliere il logo del progetto. “Dall’organizzazione di questo concorso – conclude Lavinia Casati - abbiamo pensato di realizzare una mostra interattiva, tenutasi dal 14 al 16 novembre 2024, per esporre sia le opere realizzate dai bambini e dalle bambine, che andavano dallo spettacolo teatrale sul progetto Nano.Ultron, a sculture e strumenti musicali costruiti riciclando oggetti di plastica e la composizione di una canzone, e sia per proporre alcune attività ludiche finalizzate a comprendere come le nanoplastiche possono entrare nell’uomo”.
Contatti
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Lavinia Casati
Dipartimento di Scienze della Salute
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